Quindici ore in conclave: il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha riunito sabato la giunta alla Mostra d’Oltremare per ricompattare la squadra, dopo l’ingresso dei nuovi assessori e le polemiche dell’estate su Forum della culture e assegnatari di alloggi Erp. I piani per settembre ruoteranno intorno a lavoro, casa, sicurezza e bonifiche. Il principale interlocutore il presidente del consiglio, Enrico Letta, a cui de Magistris chiede un incontro con urgenza: la città è in pre-dissesto, il sindaco assicura che entro un anno i conti saranno in attivo ma per evitare di affondare (gli indicatori economici sono tutti in rosso e la povertà in crescita) c’è bisogno che si sblocchino i fondi per le opere come la Metropolitana. Soprattutto per le bonifiche ci vuole un intervento da Roma: «Napoli deve essere risarcita, come accaduto per altre realtà, per le scelte politiche ed economiche scellerate del passato», reclama de Magistris.
Resta il clima teso con il Pd: i democrat cittadini stanno promuovendo dei referendum consuntivi per testare il gradimento dei cittadini su alcune politiche simbolo dell’amministrazione, un tentativo di minare la consiliatura in vista dei prossimi cicli elettorali.
Il sindaco attacca («venti anni di amministrazioni Pd ci hanno consegnato un cadavere che abbiamo resuscitato, il referendum sul sindaco si farà nel 2016 se mi ricandiderò») ma sa che senza un partito di riferimento in Parlamento governare la città diventa difficile. «Con sindaci e ministri del Partito democratico il rapporto è ottimo» ricorda Luigi de Magistris, i contatti con i renziani ci sono stati, ma per ora le strategie restano divergenti.