La proclamazione c’è stata, per l’ufficio elettorale Vincenzo De Luca è il nuovo presidente della Campania. Con qualche voto in meno di quelli assegnati dal ministero dell’interno – lo scarto con Caldoro è così ridotto a meno di 60mila voti, e l’importanza dell’appoggio di De Mita è certificata nei numeri – ma senza alcuno sgambetto per la legge Severino. Almeno fin’ora, malgrado tanto Sel quanto M5S abbiano fatto mettere a verbale da subito che la sospensione di De Luca deve intendersi immediata. È la tesi che sostiene anche tutto il centrodestra, che ha diffidato Renzi affinché proceda immediatamente con il decreto di sospensione, e ha diffidato anche De Luca perché non eserciti un mandato che non può assumere.

La condanna (in primo grado) per abuso d’ufficio che mette nei guai il vincitore delle elezioni campane, a sentire il capogruppo di Forza Italia Brunetta, è la stessa che rischia anche Renzi nel caso in cui si attardasse dal suo «atto dovuto», così da consentire a De Luca di nominare la giunta e il vice che dovrà sostituirlo durante la sospensione (al massimo 18 mesi). E così ieri molti esponenti delle opposizioni di destra e sinistra e i cinque stelle hanno chiesto al presidente del Consiglio di non nascondersi dietro la burocrazia. In fondo, come spiega l’avvocato Gianluigi Pellegrino, De Luca «porta con sé l’interdizione» e come ha fatto notare l’avvocato Salvatore Di Pardo «il decreto di sospensione è un mero accertamento». Renzi però potrà attendere il giro di carte dal Tribunale di Salerno a palazzo Chigi e da palazzo Chigi al Consiglio regionale, con diverse tappe intermedie tra prefettura e ministeri, così da evitare il commissariamento della regione e conservare la poltrona a De Luca. Il presidente del Consiglio aspetterà soprattutto la decisione del tribunale di Napoli che potrebbe decidere di congelare la sospensione del sindaco De Magistris nella vicenda analoga a quella De Luca, da oggi potrebbe ripartire il ricorso alla Corte costituzionale sulla legge Severino.

Ma l’imbarazzo nel Pd è grande e lo prova anche il body language di De Luca. Il vincitore ieri si è tenuto lontano dalla proclamazione e non si è fatto vedere a palazzo Santa Lucia per il tradizionale scambio di consegne con il presidente uscente Caldoro. Che ha così ha chiuso la porta dietro di sé in splendida solitudine. Annunciandolo su twitter: «Avviate le procedure per il passaggio di consegne. Nessuna risposta. Come da prassi lascio il palazzo». red. pol.