Dopo essersela presa con «l’ambientalismo parolaio», ieri il governatore campano dem, Vincenzo De Luca, ha messo nel mirino l’esecutivo del suo stesso partito: «Continuano esternazioni da parte del governo all’insegna della demagogia, dell’ignoranza e della mistificazione della realtà. Continuano affermazioni che offendono la dignità del governo regionale e la verità». Domani, «in una dettagliata conferenza stampa», De Luca promette di fare un’operazione trasparenza, lo slogan è «siamo la regione più ambientalista d’Italia» che lancia la sfida «al governo, alle forze parlamentari e al mondo ambientalista per passare ai fatti concreti».

Il governatore non lo nomina, ma il bersaglio è il ministro Andrea Orlando che, prima di ricoprire il ruolo di Guardasigilli, è stato responsabile del dicastero Ambiente. Su Repubblica ieri ha bocciato la legge campana in tema di abusi edilizi, voluta da De Luca e spedita dal Consiglio dei ministri alla Corte costituzionale: «Si trattava di un tentativo di sanatoria. Le sanatorie generano nuovi abusi. Chi costruisce senza permesso, pensa che prima o poi arriverà una sanatoria. La materia deve essere sottratta a comuni e regioni». E sulla proposta di De Luca di punire con due anni di carcere chi commette un abuso: «Il carcere sono le lacrime di coccodrillo».

Sulla politica locale il popolo del mattone esercita il suo peso. Ieri si è fatta sentire uno degli elementi di spicco di Forza Italia a Ischia, la consigliera regionale Maria Grazia Di Scala, presidente della Commissione Sburocratizzazione: «Il tema di Ischia simbolo dell’abusivismo edilizio è un’arma di distrazione di massa di un governo che prova a scrollarsi di dosso responsabilità e inefficenze gravissime che stanno emergendo in queste ore». Il bersaglio in questo caso è sempre il governo ma lo spunto nasce dai dati sbagliati, e corretti solo venerdì, diffusi dall’Ingv. Chi non vuol sentire parlare di ruspe utilizza lo scivolone sull’epicentro del sisma, spostato dal mare a Casamicciola, per eludere le responsabilità sulla qualità degli edifici e attribuire crolli e lesioni all’epicentro molto superficiale. Eppure L’Ingv, nel comunicato diffuso due giorni fa, specifica che tra le cause delle lesioni agli stabili c’è «la scarsa resilienza del costruito».

Se i sindaci dei comuni in cui è divisa Ischia, il governatore De Luca e persino il vescovo Pietro Lagnese assolvono l’abusivismo edilizio sull’isola, il Pd cerca di ripulirsi un po’ l’immagine adesso che può attaccare i 5S sul tema, dopo le uscite di inizio mese dei grillini pro abusi di necessità. Non solo Andrea Orlando, che è espressione della minoranza, ma anche il Socialdem campano Marco Di Lello. Di Lello ha lavorato al ddl Falanga (che impone una gerarchia alle demolizioni) durante la prima lettura alla Camera in modo da farlo passare, dopo alcune correzioni. Alla ripresa dei lavori in parlamento è attesa l’approvazione definitiva. Nei due precedenti passaggi il Pd ha dato voto favorevole ma venerdì Di Lello ha fatto marcia indietro: «Credo sia utile fermarsi, meglio una polemica oggi che altre vittime domani. Finita la conta dei danni bisognerà pensare bene a perché nell’Italia del 2017 una scossa che gli esperti considerano di “bassa intensità” provoca distruzioni. È evidente che il costruito di quell’area lascia molto a desiderare. La valutazione da approfondire in queste settimane è sulla portata criminogena della norma». Fino ad ammettere: «La legalità spesso fa a cazzotti con il consenso. E Ischia è uno dei casi».