Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca blinda quattro comuni del Vallo di Diano (Sa) nei quali si registra un elevato numero di positivi al Covid-19.

Epicentro del contagio: due raduni dei neocatecumenali – il movimento cattolico fondato da Kiko Argüello che conta un milione di adepti in tutto il mondo, di cui un quarto in Italia – tenutisi ad Atena Lucana e a Sala Consilina.

Da lì sarebbe partito il Coronavirus, che i partecipanti ai due incontri avrebbero poi diffuso in tutta l’area.

Così da domenica sera ad Atena Lucana, Caggiano, Polla e Sala Consilina vige il «divieto di
allontanamento» e «di accesso nel territorio comunale», come si legge nell’ordinanza n. 18 del 15 marzo.

Carabinieri e polizia vigilano agli ingressi ai quattro paesi e fermano chiunque voglia entrare o uscire,
tranne, ovviamente, il personale sanitario.

I due incontri, organizzati dalle comunità neocatecumenali della diocesi di Salerno, si sono svolti il
primo al Kristal palace hotel di Atena Lucana (28 febbraio-1 marzo, quando ancora non c’erano misure restrittive, ma solo inviti alla cautela), il secondo nei locali della parrocchia di San Rocco di Sala Consilina, la sera del 4 marzo, quando invece già stato emesso il Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri che stabiliva la chiusura delle scuole in tutta Italia dal 5 marzo, e quindi era evidente l’emergenza in corso.

Nei giorni successivi, fra i partecipanti ai due raduni sono stati individuati 17 positivi (uno dei quali deceduto il 10 marzo) che, si legge ancora nell’ordinanza firmata da De Luca, «hanno avuto contatti stretti con un rilevantissimo numero di soggetti, tra i quali almeno 45 nel comune di Sala Consilina, 20 a Caggiano, 10 a Polla, 8 ad Atena Lucana».

È per questo che il presidente della Regione annuncia anche di voler procedere ad una denuncia nei confronti degli organizzatori dei due incontri, «per il danno enorme che ha prodotto sulla pelle di migliaia di cittadini, medici e infermieri impegnati all’ultimo respiro nella battaglia contro la diffusione del contagio».

«Ho immediatamente interpellato il sacerdote di Sala Consilina che ha celebrato la messa durante
l’incontro ad Atena, mi ha garantito che sono state rispettate tutte le norme di prevenzione impartite dal vescovo circa l’eliminazione del segno della pace, la distribuzione della comunione sulla mano e la distanza prescritta», spiega monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, per
rispondere alle notizie secondo cui, invece, durante la comunione, i fedeli avrebbero bevuto il vino tutti dallo stesso calice, come peraltro è prassi nelle celebrazioni dei neocatecumenali. Nell’incontro a Sala Consilina invece, prosegue il vescovo «non è avvenuta alcuna celebrazione liturgica,