Secondo giorno di fila con i positivi in Campania sopra quota 700. Ieri l’Unità di crisi ha diffuso i dati: su 9.549 tamponi eseguiti in 24 ore, sono stati 769 i nuovi contagiati, quasi tutti tra Napoli e provincia (525 casi). Sono 8.958 le persone in isolamento domiciliare, 5 i deceduti. L’indice di contagio Rt ha raggiunto 1,24. Sorvegliati speciali gli ospedali: in terapia intensiva ci sono 63 pazienti (8 in più rispetto a giovedì) con 110 posti ancora liberi mentre in degenza ordinaria sono in 576 con 747 letti liberi. Una dotazione a cui si può aggiungere quella della Fase C: ulteriori 600 posti letto di degenza, 200 di subintensiva e 200 di terapia intensiva. Ma a preoccupare è il rapporto tra nuovi casi e guariti: i 769 emersi in un giorno sono stati compensati solo da 117 persone risultate Covid free.

«Forse siamo già al punto in cui dovremmo prendere decisioni drastiche – ha avvisato ieri il presidente della regione, Vincenzo De Luca – ma attendiamo ancora perché una nuova chiusura generale sarebbe una tragedia. Entriamo nella fase D, cioè quella del contagio elevato o elevatissimo. Se dovessimo avere mille contagi e 200 guariti al giorno è chiusura di tutto».

Lockdown regionali e specifici, anche per brevi periodi di tempo, per contenere nuovi picchi epidemici è la strategia che consiglia anche lo studio coordinato da Mario di Bernardo, docente di Automatica dell’Università Federico II. L’impennata nella curva di casi, secondo la regione, va attribuita all’aumento dei tamponi effettuati in modo mirato, per categorie a rischio o seguendo il tracciamento dei contatti. «Più del 90% dei positivi sono asintomatici – ha aggiunto De Luca -. L’aumento dei tamponi in cui siamo impegnati, giovedì abbiamo fatto la gara per scegliere altri laboratori per ulteriori 10mila tamponi, rischia di mandarci in affanno».

Il sistema sanitario per ora tiene ma si teme un peggioramento dello scenario, soprattutto con l’arrivo dell’influenza. L’indicazione è tenere gli asintomatici in isolamento domiciliare e non in corsia. Sui Covid hotel si sta investendo solo ora: l’Asl Napoli 2 sta cercando due strutture; 200 posti li dovrebbe assicurare l’albergo (mai entrato in funzione) annesso all’Ospedale del Mare. Da Invitalia, poi, sono in arrivo 100 ventilatori per le terapie subintensive e 50 per i reparti di intensiva mentre la Protezione civile dovrebbe mandare 800 infermieri e 600 medici. Perché per aumentare i posti letto ed effettuare l’assistenza sul territorio serve il personale e in Campania non c’è.

Il governatore mostra le tabelle Istat del 2018: non solo abbiamo la quota più bassa di risorse del piano nazionale ma, rispetto alle cinque regioni che ci precedono per sanitari assunti, tre hanno una popolazione inferiore. Ad esempio, il Veneto ha 59.302 dipendenti su circa 4milioni 900mila abitanti; l’Emilia Romagna 58.250 su circa 4milioni 459mila abitanti; la Campania 42.550 su 5milioni 772mila residenti.

Davanti alla regione, ieri, si sono presentati i ristoratori sul piede di guerra. In Campania la movida si ferma alle 23 (mezzanotte nei week end) e solo l’idea di una nuova serrata getta il panico nella categoria. De Luca aveva posto un freno anche alla cerimonie, a partire dai matrimoni, ma ha dovuto fare una mezza marcia indietro. Ieri ha puntualizzato: «Non è repressione, è il minimo se vogliamo non essere costretti a chiudere tutto». Unica concessione anticipare l’inizio delle attività di un’ora, alle 5, però poi ha chiesto al governo un nuovo piano di sostegno alle imprese.

Il governatore ha poi continuato a polemizzare con la stampa («siamo oggetto di aggressioni mediatiche») mentre il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, è tornato a chiedere in via ufficiale le cifre esatte sulla pandemia: «Ritengo urgente e indispensabile che tutti i dati mi siano comunicati costantemente e in dettaglio, perché sono lo strumento per analizzare il contagio sul territorio. Annunciare un nuovo lockdown è sbagliato». De Magistris vorrebbe rimodulare le zone della movida, ampliando spazi e orari, per diminuire gli assembramenti. «Un produttore di debiti, faccia il sindaco anziché andare in tv» la replica di De Luca.