L’ufficialità non c’era ancora, ieri pomeriggio, ma sono bastate le prime indiscrezioni sulla classificazione della Campania in zona rossa per scatenare le proteste. A ottobre la rabbia era esplosa a Napoli dopo l’annuncio del presidente, Vincenzo De Luca, di un nuovo lockdown deciso dalla regione. Palazzo Santa Lucia non è più in grado di sostenere un secondo piano socioeconomico e aveva chiesto l’impegno del governo, ricevendo un no. Così il lockdown non è partito. Ieri a correre davanti Palazzo Santa Lucia sono stati i mercatali, da Scampia a Poggioreale: «La mia merce adesso si svaluta, chi mi paga i danni? La gente sta a fame».

De Luca giovedì ha avuto un lungo scontro con il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, anche sul tema economico. «Paghiamo Inps, Iva, l’assicurazione del furgone, il fitto del deposito, l’occupazione di suolo pubblico, le tasse – urlavano ieri i commercianti -. E poi ci sono i costi di casa. Noi del Caramanico in un anno versiamo 400mila euro solo di spese mercatali. Cosa ci dovremmo fare con i 600 euro al mese che ci hanno dato a marzo e aprile? Se ci mettete in zona rossa ci dovete sostenere in modo dignitoso. Se non siete in grado, allora fateci lavorare. State accendendo una bomba sociale».

LA NUOVA ORDINANZA del ministro della Salute, Roberto Speranza, è stata firmata ieri sera ed entrerà in vigore domani. «I dati forniti sono compatibili con l’attribuzione delle misure per la zona rossa», a cominciare dall’indice Rt, avevano spiegato i tecnici dell’Istituto superiore di Sanità. Ma anche i pronto soccorso sotto forte stress e la carenza di medici. I ristori, in questo caso, saranno a carico dello stato. A pesare sulla decisione, rimasta a lungo in bilico, è stato anche lo scontro con il governatore e l’insofferenza verso le sue uscite pubbliche.

IN LARGO BERLINGUER un gruppo di attivisti ieri ha presidiato l’ingresso della Bnl per chiedere «una million tax sui Paperoni del paese». In piazza Municipio il movimento di disoccupati 7 novembre ha protestato per le politiche del lavoro, ormai ferme. Tutti hanno poi raggiunto piazza del Plebiscito per partecipare al sit in, la parola d’ordine «patrimoniale». Le reti sociali denunciano: «Migliaia di famiglie sono state lasciare senza sostegno economico. Il disastro di contrapporre salute e sopravvivenza si sta materializzando». Ai lavoratori dello spettacolo stanno arrivando adesso i bonus della Fase 1: «Ci vuole un reddito universale per tutte le aree di disagio. I lavoratori in nero e in grigio non spariscono».

I nuovi positivi ieri sono stati 4.079 (509 sintomatici) su 25.510 tamponi; 40 i decessi in sei giorni, 878 le persone guarite. Sono 183 i pazienti in terapia intensiva (9 in meno rispetto a giovedì) su 656 letti di intensiva disponibili. I posti letto di degenza occupati sono 2.153 (più 209 rispetto a giovedì) su 3.160 disponibili.

DE LUCA HA ATTACCATO a testa bassa: «Da tre o quattro giorni la percentuale di positivi sta scendendo, adesso è al 16%. Abbiamo il tasso più basso di mortalità d’Italia, anche nei mesi settembre-novembre. Eravamo per chiudere tutto a ottobre, il governo ha deciso di fare iniziative progressive. Una decisione totalmente sbagliata che ha fatto incrementare drammaticamente i contagi. La divisione in zone ha portato la moltiplicazione dei conflitti fra territori e tra categorie economiche».

Sulla scelta della zona rossa commenta: «Meglio tardi che mai». Ma poi replica sulle visite degli ispettori da Roma e i sospetti seminati di aver truccato i numeri: «Lunedì scorso sono stati pubblicati i dati che vedevano la Campania in zona gialla. Apriti cielo! Comincia la campagna di sciacallaggio: i dati devono essere per forza falsi, ci deve essere l’inchiesta della procura anche se la procura smentisce». De Luca se la prende con il sindaco di Napoli («invece di controllare gli assembramenti sta in Tv») e soprattutto con il governo: «Fatti salvi 3 o 4 ministri questo non è un governo, meglio che vada a casa e si passi a un esecutivo del Presidente, con persone competenti». Luigi Di Maio viene bollato come «sciacallo».

DI MAIO HA REPLICATO a stretto giro: «Non so se De Luca stia nascondendo qualcosa, ma non serviva attendere i dati per dichiarare la massima allerta viste le scene nei pronto soccorso. A pagare i suoi errori sono i campani. Adesso inviamo gli aiuti, mi auguro che De Luca sia in grado di accettarli». Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, è tornato a difendere il governatore campano: «Fino a 20 giorni fa c’era una narrazione sbagliata da parte di altri, secondo cui non c’era un pericolo e il virus era scomparso», ma la dichiarazione è stata fatta prima dei nuovi attacchi di De Luca. I 5S chiedono: «Anche il Pd pensa che questo governo debba andare a casa?».

De Magistris invece aveva promesso per oggi «un ampio provvedimento», superato però dai fatti, così ha commentato: «Non è una bella notizia ma è la verità. Adesso ristori immediati».