E’ da sempre l’alto funzionario del potere politico, capace di piacere alla sinistra e non dispiacere alla destra e buono, all’occorrenza, anche di fare il lavoro sporco uscendone completamente pulito. Come accadde durante il G8 di Genova nel 2001, quando ricopriva la carica di capo della polizia. Adesso, dopo un periodo trascorso come sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega ai servizi segreti, il prefetto Gianni De Gennaro si prepara a ricoprire il nuovo e prestigioso incarico di presidente di Finmeccanica, la holding della difesa e dello spazio controllata al 30,2% dal Tesoro.
La conferma alla nomina di De Gennaro è arrivata ieri sera dal Tesoro, che ha anche indicato Alessandro Minuto Rizzo come membro del Cda. Sull’ex capo della polizia ha espresso parere favorevole anche l’Autorità per la concorrenza, che ha sciolto i dubbi esistenti su una possibile incompatibilità tra i precedenti incarichi di governo e la carica di presidente Finmeccanica. A ufficializzare la nomina sarà oggi l’assemblea degli azionisti, ed eventuali colpi di scena se non impossibili sono quanto meno improbabili. Sul nome dell’ex capo della polizia ci sarebbe infatti un accordo bipartisan, con il via libera sia dal presidente del consiglio Enrico Letta che del Pdl. Accordo che però non ha mancato di suscitare malumore in più di un esponente del partito di Epifani al cui interno nei giorni scorsi, proprio sulla nomina dei vertici di Finmeccanica, non sono mancate discussioni accese alle quali hanno preso parte anche esponenti di governo. E questo nonostante lo stesso prefetto, stando ad alcune indiscrezioni, si sarebbe presentato al centrosinistra come il moralizzatore della holding dopo gli scandali degli anni scorsi. «Poi qualcuno mi spiega che c’entra De Gennaro con Finmeccanica?», ha twittato ad esempio ieri Matteo Orfini. Un dubbio condiviso anche da Stefano Fassina: «Non capisco – dice il viceministro dell’Economia – la coerenza con i requisiti di professionalità e competenza richiesti dalla strategia di politica industriale necessaria a Finmeccanica».
Di sicuro sul nome di De Gennaro deve essere arrivato il via libera anche da Oltreoceano, visto che non si scalano i vertici di un’azienda come Finmeccanica senza l’approvazione di Washington. Non è detto però che quella che lo aspetta sia una strada tutta in discesa. A parte le tre inchieste in cui la holding è coinvolta, una delle quali riguarda l’ex presidente e ad Giuseppe Orsi accusato di corruzione internazionale per una presunta tangente da 51 milioni versata a funzionari del governo indiano in cambio dell’appalto per la fornitura di 12 elicotteri, De Gennaro si troverà a gestire un’azienda in crisi i cui bilanci del 2011 e 2012 hanno fatto registrare perdite per 3 miliardi di euro frutto di passati errori di gestione. Ma anche di un mutata situazione del mercato mondiale nel campo della difesa e dell’aerospaziale, dove ormai Finmeccanica deve fare i conti con la concorrenza straniera, imprese americane comprese.
Ma quale sarà il vero ruolo di De Gennaro e di quali poteri potrà disporre si saprà solo nei prossimi giorni, quando verranno assegnate le deleghe. Quelle più importanti, prima fra tutte quella relativa alle relazioni e ai rapporti internazionali, sono oggi nella mani dell’amministratore delegato Alessandro Pansa, vero uomo forte della holding soprattutto per la sua grande conoscenza dell’azienda e del settore in cui opera. Ed è stato proprio Pansa, direttore generale dal 2011 e amministratore delegato dallo scorso mese di febbraio, a riorganizzare, centralizzandola, la governance di Finmeccanica e delle sue collegate.
Il nome di De Gennaro continua però a suscitare polemiche. E così se il centrodestra tace, dal centrosinistra e dal M5S piovono critiche. «Faccio francamente fatica a capire il senso di questa nomina», è il commento di Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della camera, mentre Nichi Vendola (Sel) chiede a Letta di fermarsi: «la nomina di De Gennaro – dice – è un’offesa nei confronti del buonsenso». Infine Beppe Grillo: «De Gennaro: dalla Diaz a Finmeccanica con furore», scrive sul suo blog il leader dei 5 Stelle.