Accordo illegittimo tra Dazn e Tim. La partita per i diritti televisivi delle prossime tre stagioni di Serie A non è ancora finita. Almeno, non per Sky, che si è rivolta all’Antitrust, sostenendo che l’asse tra l’app in streaming e il colosso delle telecomunicazioni sia lesivo nei confronti della concorrenza perché ostacolerebbe la diffusione delle partite acquistate da Dazn su altre piattaforme. Ovvero, in questo caso della stessa Sky. “Sky si è rivolta all’Antitrust per essere sicura che milioni di consumatori e appassionati di calcio possano continuare a sottoscrivere la serie A attraverso una pluralità di fornitori di broadband e guardarla sulla piattaforma che preferiscono – satellite, DTT o OTT – esattamente come oggi”, ha fatto sapere l’emittente di Rupert Murdoch in una nota all’Ansa. Che qualcosa bollisse in pentola lo si era intuito da qualche giorno. Ovvero, dal rifiuto di Dazn dell’offerta presentata da Sky, 500 milioni di euro per i diritti della Serie A, così da mantenere ancora l’applicazione nel suo bouquet. Un segnale tardivo, la media company italo-inglese ha preferito privilegiare il suo asse commerciale con Tim (che parte il 1 luglio), peraltro la mano tesa di Sky è arrivata dopo la presentazione al pubblico dell’offerta Dazn per la prossima stagione.

E NON VA DIMENTICATO che l’appello di Sky all’Antitrust sull’intreccio Dazn-Tim segue quello di altri attori della vicenda come Vodafone, Iliad, Wind. Spiega ancora Sky: “Tim, retailer dominante nella banda larga, ha stipulato un accordo illegittimo di esclusiva con Dazn. Questo accordo preclude all’Ott la possibilità di distribuire il campionato di Serie A attraverso altri operatori favorendo così Tim e rafforzando la sua posizione dominante nel mercato della banda larga. In un momento cruciale di passaggio per l’Italia dalla banda standard alla banda ultra larga, questo accordo di esclusiva non deve ledere la concorrenza. Per questo Sky invita l’Antitrust ad agire con urgenza per garantire che il campionato di Serie A possa essere fruito da tutti i consumatori in condizioni che favoriscono la concorrenza e la libera scelta”.

E DUNQUE, in attesa di notizie dall’Antitrust c’è l’oggettiva difficoltà degli appassionati di calcio, tra pacchetti presentati (Dazn), quelli in arrivo (TimVision) e Sky che non si rassegna a perdere la maggior parte delle partite di campionato. Il ricorso all’Antitrust non è l’unica notizia a render grigio l’umore di Dazn: i club di A, alcuni a un passo dal default finanziario, ha chiesto un anticipo di 120 milioni di euro (su 840 complessivi dell’accordo) per iniezioni di liquidità in cassa. E sempre per le società alla ricerca disperata di risorse  – ma che, mistero, si muovono sul mercato con ingaggi sostenuti, tipo il triennale da oltre 5 milioni annui dell’Inter a Calhanoglu -, ci sono buone nuove: il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa ha detto che al via del campionato ci saranno i tifosi negli stadi, non oltre il 25% della capienza dell’impianto.