Edward Snowden, ex assistente tecnico della Cia, appena licenziato per violazione del codice etico dall’agenzia di sicurezza privata Booz Allen Hamilton, colosso high-tech che prende appalti dalla Difesa statunitense, si è dileguato. La «talpa» del datagate, che ha messo in piazza i segreti della National Security Agency americana, non si trova più. Ha lasciato l’albergo di Hong Kong dove si trovava al momento dell’intervista al Guardian e non si sa se abbia lasciato la zona. Il rischio è che Hong Kong lo rispedisca negli Stati uniti. Come successo a un dissidente libico, Sami al-Saadi, che nel 2004 venne consegnato alle autorità libiche da Hong Kong con l’appoggio della Cia e dei servizi di intelligence inglesi, mette in guardia Peter Bouckaert di Human Rights Watch. Al-Saadi, dopo torture fu condannato a morte.

Snowden, «il traditore», secondo lo speaker della Camera Usa John Boehner, a questo punto potrebbe chiedere asilo all’Islanda o alla Russia. Mosca sembra infatti disponibile ad accoglierlo: «Se ci arriverà una richiesta (di asilo politico, ndr) sarà esaminata», ha dichiarato Dmitri Peskov, portavoce del presidente russo Vladimir Putin. Mentre il Dipartimento della giustizia Usa sta valutando quali possono essere i capi di imputazione da sollevare contro Snowden.

Fuga a parte, il caso datagate potrebbe riservare nuove, eclatanti sorprese. «Ci sono dei programmi di spionaggio estremamente invasivi che il pubblico ancora non conosce», ha detto in un’intervista alla Cnn Glenn Greenwald, il giornalista del Guardian autore dello scoop sullo scandalo Prism, con la pubblicazione dei documenti forniti da Snowden sulla raccolta dei tabulati telefonici e dati internet di milioni di americani da parte della Nsa. «Attualmente – ha annunciato – stiamo lavorando a degli articoli che riteniamo siano di grande valore per il pubblico e che gettano ulteriore luce sulla Nsa».

La promessa di nuove rivelazione mette in allarme l’Amministrazione Usa. Un alto funzionario dell’intelligence, citato ieri in forma anonima dal Washington Post, ha dichiarato che gli inquirenti «stanno lavorando con la Nsa e altre agenzie di intelligence per capire a quali informazioni possa aver avuto accesso questo individuo e come possa essere stato in grado di sottrarle».