In Gran Bretagna, un tribunale ha dato il via libera alla polizia perché continui a visionare il materiale sequestrato a David Miranda, compagno del giornalista del Guardian Glenn Greenwald. Da Miranda, i servizi segreti britannici hanno preteso password e indirizzi che potevano essere legati al Datagatee minacciandolo di arresto in base alle leggi antiterroriste. Greenwald è stato il primo a intervistare Edward Snowden, l’ex tecnico della Cia che ha rivelato il grande scandalo delle intercettazioni illegali messo in campo dall’Agenzia nazionale per la sicurezza Usa (Nsa). Le sue rivelazioni hanno riguardato anche i servizi segreti inglesi, che hanno utilizzato il programma Prism, mediante il quale è stata violata la privacy di cittadini e istituzioni senza il consenso dei tribunali. Il 22 di agosto, due giudici avevano concesso alla polizia londinese fino al 30 agosto per ispezionare i documenti sequestrati a Miranda «nell’interesse della sicurezza nazionale». Subito dopo, diversi giornali europei avevano protestato indirizzando una lettera al primo ministro britannico David Cameron, con la quale rilevavano la minaccia contro la libertà di stampa in tutto il mondo. Il Guardian aveva annunciato la messa in campo di una rete di solidarietà fra giornali di tutto il mondo per proseguire l’inchiesta sul Datagate.