In America non è piaciuto eppure l’attesa, e non solo per chi ama il tratto grafico di Frank Miller e l’umorismo spudorato di Robert Rodriguez, è alta. Sin City 2 – Una donna per cui uccidere sarà sui nostri schermi il 2 ottobre, intanto sono arrivati a presentarlo gli autori, Frank Miller e Robert Rodriguez di nuovo insieme alla regia, e a sentirli parlare (ma anche a vederli entrambi look black totale) sempre più affiatati. Qualcosa (molte cose) sono cambiate rispetto al primo Sin City di quasi dieci anni fa. Per esempio al posto di Clive Owen c’è Josh Brolin (nel ruolo di Dwight McCarthy). Owen all’inizio non era disponibile, e poi la «splendida performance» di Brolin ha convinto tutti, al punto di mantenerlo anche per la seconda parte del film (in cui appunto era previsto il ritorno di Owen).
La serie di graphic novels Sin City è l’omaggio di Frank Miller all’hardboiled degli anni quaranta e al cinema che ne è stato ispirato. Intrecciando alcune storie uscite dalla graphic novel (come quella del titolo) a due trame scritte per l’occasione, Sin City: A Dame to Kill For (il titolo originale) unisce dark lady dalle labbra rosse e gli occhi verdissimi (Eva Green) che più perfide non si può, disperati schiavi d’amore, le donne guerriere della Città del peccato, spogliarelliste, perdenti, maledetti, amanti in cerca di vendetta, politici corrotti. «I miei personaggi nascono da molte suggestioni, dalla mia immaginazione, dal fiction crime e dal noir che ho studiato e di cui sono appassionato – dice Miller – Nella figura di Eva Green volevo concentrare la quinta essenza della dark lady. Lei è riuscita a metterci tutto, ha fato tesoro delle dark lady del passato rendendo la sua Ava terrificante, molto seduttiva e anche tragica. Di solito comincio a scrivere un personaggio con frase sul muro. Nel caso di Marv, per esempio (interpretato da Mickey Rourke) era: ’Conan con un trench’. Avevo in mente un barbaro in un contesto urbano. Mi piace dipingere degli eroi inconsapevoli, che non sanno di esserlo e lo capiscono se si trovano in una situazione straordinaria».

Sin City: A Dame to Kill For (2014) trailer -- Pictured: Eva Green (Screengrab)

Quando nel 2005 l’autore di 300, e del restyling «nero» di Batman The Dark Knight, aveva portato sul grande schermo in tandem con il regista texano la serie neonoir la combinazione di live action, Cgi, green screen era abbastanza inedita: gli attori, Bruce Willis, Mickey Rourke, Jessica Alba e Clive Owen venivano digitalmente risucchiati nell’universo apocalittico di Miller dal tratto sicuro e cattivo. «L’innovazione maggiore di questo nuovo Sin City è il 3D, grazie al quale l’universo di Frank Miller, e i suoi disegni, prendono vita in modo molto più forte spiega Rodriguez – Dal punto di vista tecnico è stato tutto più facile rispetto al film precedente visto che sia gli attori che la troupe avevano una maggiore familiarità con la tecnica».
Aggiunge Miller, la cui presenza al cinema nel frattempo si è fatta più costante – ha anche diretto un catastrofico adattamento dal fumetto di Eisner The spirit. «All’inizio avevo qualche difficoltà a fidarmi di quello che Robert mi diceva, poi ho fatto un ’corso di aggiornamento’ vedendo i suoi film, e ho capito che riesce a fare tutto. Con Sin City ha creato un nuovo genere cinematografico, e sono felice di avere fatto questa esperienza con lui. Quando avevo disegnato la serie ero convinto che non sarebbe mai stata adattata sul grande schermo. Se ho cambiato idea il merito è tutto di Robert, senza di lui non avrei mai fatto film dai miei romanzi grafici».
Aggiunge Rodriguez: «Per fare un buon film da un fumetto si devono avere il controllo e un’ottima conoscenza del materiale di partenza. Sin City poteva essere adattato solo in questo modo. E dal momento che in genere i fumetti nascono dalla mente di una persona, gli adattamenti migliori sono sempre quelli più fedeli alla fonte».