E’ stato un vero e proprio plebiscito quello di Aleksandra Dulkiewicz alle elezioni cittadine di Danzica che si sono svolte domenica. L’ex vice sindaca ha ottenuto l’82,2% delle preferenze dei gedanesi, così come vengono chiamati gli abitanti di Danzica, e non ci sarà neanche bisogno di andare al ballottaggio. Dulkiewicz ha avuto gioco facile sui suoi rivali, il regista di documentari Grzegorz Braun e l’imprenditore cattolico Marek Skiba, entrambi indipendenti, che si sono ritrovati rispettivamente con l’11,8 e il 5,9 delle preferenze. Un trionfo elettorale reso ancora più facile dal forfait della formazione della destra populista Diritto e giustizia (PiS), al governo della Polonia e che aveva deciso di non presentare un proprio candidato. Il PiS ha forse scelto di adottare un profilo basso perché accusato da una parte della classe politica e dell’opinione pubblica di fomentare l’odio e di non perseguire gli episodi di violenza che si sono verificati in Polonia negli ultimi tempi.

LA PIÙ GRANDE città sul Baltico prova così a ritrovare una parvenza di normalità dopo l’assassinio del sindaco Pawel Adamowicz avvenuto il 13 gennaio scorso durante un evento di beneficienza su un palco cittadino. Una «normalità», o presunta tale, che passa anche attraverso il tentativo di colmare quel vuoto politico che si era venuto a creare in seguito alla tragica morte di Adamowicz, ucciso davanti ai suoi concittadini.
CLASSE 1979 con una formazione in legge e figlia di due dissidenti, Dulkiewicz è la prima donna a ricoprire l’incarico di primo cittadino di Danzica. «Intelligente e dotata di un’insolita facilità nel ridurre le distanze tra le persone», come la definisce il quotidiano locale Dziennik Baltycki.

La nuova prima cittadina del luogo simbolo del sindacato Solidarnosc è da sempre una fedelissima di Adamowicz. Dulkiewicz aveva infatti deciso di continuare a sostenerlo anche quando Adamowicz aveva annunciato che si sarebbe ricandidato per un sesto mandato alla guida di Danzica da indipendente senza il sostegno di Po.

«NON VOGLIO essere considerata un altro Adamowicz ma prometto di portare avanti la sua missione», ha dichiarato subito dopo la vittoria la neosindaca adesso sotto scorta dopo essersi vista recapitare il mese scorso una lettera con minacce di morte a lei e alla sua famiglia. Sono tanti i pensieri rivolti ad Adamowicz da parte di Dulkiewicz anche quando ha parlato ai suoi concittadini durante la conferenza stampa post elettorale: «E soltanto domenica scorsa che mi sono davvero resa conto che siamo chiamati a sostituirlo. Non è possibile farlo senza di voi. Chiedo il vostro sostegno e aiuto. Cari gedanesi abbiamo bisogno di critiche costruttive ma senza mai dimenticare che dobbiamo saper essere una comunità ed essere migliori l’uno verso l’altro». Dulkiewicz punta ad essere la sindaca di tutti ma soprattutto delle donne.

Forse l’elezione di Dulkiewicz porta con sé la speranza che in Polonia si possano coniugare continuità e rottura in politica senza dover necessariamente cadere nella trappola populista.