Vincenzo D’Anna, senatore casertano di Ala, mercoledì nella trasmissione Un giorno da pecora su Radio2 ha spiegato: «Roberto Saviano e Rosaria Capacchione dovrebbero rinunciare alla scorta e lasciarla a chi fa veramente la lotta alla malavita». E sullo scrittore: «È un’icona farlocca, si è arricchito con un libro che ha pure copiato per metà. Lo dicono le sentenze» (in realtà una sentenza della Cassazione ha stabilito un plagio di articoli già apparsi su giornali locali pari allo 0,6% del totale del di libro Gomorra, ndr). L’irritazione del suo stesso partito, impegnato a sostenere il governo, lo ha costretto in serata a diffondere un comunicato: come si fa in questi casi, si è appellato all’ironia e alle frasi fuori contesto strumentalizzate.
Ieri Roberto Saviano ha replicato via social: «Il senatore D’Anna, dannoso scherano di Verdini, renziano e cosentiniano insieme, impone a me di rinunciare alla scorta. A me che non vedo l’ora di tornare libero. Cosa debbo pensare: ha forse progetti per il mio futuro?». Sul programma radiofonico: «Un grazie va anche al servizio pubblico che ha consentito la diffusione delle solite porcherie. E poi, sarebbe questa la comunicazione del Pd? Sono questi gli alleati di Renzi a Roma e di Valeria Valente a Napoli? Buona fortuna. E vergogna».
Denis Verdini, motore politico di Ala, mercoledì ha cercato di rimediare con i vertici Pd a Roma e la candidata dem a Napoli, Valente. Quasi tutto il gruppo al Senato ha preso le distanze da D’Anna.
Verdini ieri ha chiamato la collega Capacchione: si è scusato e le ha mandato fiori. Tutto il possibile per riparare alla «gaffe» di D’Anna, che però le scuse non le ha fatte. Come aveva spiegato Antonio Bassolino, la contraddizione è tutta nel campo del Pd.
Mercoledì Valente, che pure ha voluto in coalizione Ala, è corsa ai ripari sconfessando l’alleato: «Le frasi di D’Anna sono inaccettabili». E ancora ieri ribadiva: «I voti della criminalità non li vogliamo». Il senatore, dopo la trasmissione, ha fatto una mezza marcia indietro: «Valente ha ragione: non si abbassa mai la guardia contro la criminalità organizzata». Ieri però un nuovo comunicato, sottoscritto anche dai senatori verdiniani Pietro Langella e Antonio Milo, dal tono di sfida: «Gli inutili polveroni non ci distoglieranno dal perseguire l’affermazione di Ala e di Valeria Valente a Napoli. Tutto il resto è strumentale e marginale».
Nel Pd è l’ennesimo terremoto. La segretaria regionale Assunta Tartaglione, che si era tenuta lontana dalla kermesse di Ala con Valente sabato scorso a Napoli, ha dichiarato: «Il senatore D’Anna chieda subito scusa». Il presidente dei senatori dem, Luigi Zanda, condanna D’Anna e assolve Verdini («si è scusato con Capacchione» ha dichiarato ieri in Aula).
Ma la minoranza dem attacca: «Abbiamo ascoltato con rabbia e disgusto le dichiarazioni del senatore D’Anna. Delle scuse di Verdini non sappiamo cosa farcene: quelle prese di posizione sono generate da una cultura che il Pd deve continuare a combattere senza ambiguità. Non vedere il gigantesco problema politico, rappresentato dall’alleanza con Ala e da questi episodi, significa tradire i valori fondativi del Pd».
Capacchione commenta: «Trovo gravi le parole di Vincenzo D’Anna perché proveniamo dallo stesso territorio e sa qual è il peso di certe parole in certi ambienti». Il ministro Andrea Orlando, ieri a Napoli per sostenere la candidata dem, ha commentato: «Pensare che la polemica con Ala diventi il centro del dibattito sulle riforme istituzionali mi pare difficile. La nettezza con la quale si è risposto è stata giusta perché su queste cose non bisogna essere vaghi».
La Lega ci scherza su: «In Senato Zanda si è trasformato nell’avvocato di Verdini».
Il senatore di Sinistra italiana, Peppe De Cristofaro, sottolinea: «Sono stati lanciati dei messaggi di valenza politica: Nicola Cosentino vittima di una vendetta da parte dello stato, la presenza di parenti di boss della camorra nelle liste Ala al comune di Napoli e poi le frasi sulla scorta alla Capacchione e a Saviano».
Da sabato, cioè dalla manifestazione che ha sancito il patto con Valente, si susseguono dichiarazioni su Cosentino e attacchi: Ala parla al suo elettorato, rivendica la sua storia, il modo di stare sul territorio e li traghetta nell’accordo con il Pd.
La maggioranza dem se la prende con D’Anna ma sulla sostanza politica fa finta di nulla.