I russi stanno osservando con stupore e con un po’ di ironia l’ondata di panico scoppiata nelle ultime ore in Italia a causa di alcuni casi letali di coronavirus. Lunedì sera nel telegiornale di Ort 1 è stata dedicata un’ampia pagina alla situazione creatasi in seguito alle ordinanze che hanno messo tra parentesi la domenica dei milanesi. Le immagini della Scala e dello stadio deserti, delle signore con le sporte piene di amuchina e zucchero sono entrate nelle case dei russi in prima serata.

«Siamo un paese che ha conosciuto l’assedio di Leningrado durante la guerra mondiale, da noi non credo potrebbe mai succedere una tale ondata di smarrimento» dice una signora all’aeroporto appena rientrata dall’Italia. Il ministero della Salute russo ha voluto tranquillizzare i turisti in partenza per Milano nei prossimi giorni: «La situazione ci sembra sotto controllo e non abbiamo particolari indicazioni per gli hub di Bergamo e Malpensa. I nostri cittadini possono volare tranquillamente a Milano».

I tour operator e le compagnie aeree russe da parte loro non registrano cancellazioni di prenotazioni di clienti russi in partenza per il Belpaese. C’è solo un po’ di delusione per non poter visitare i musei e il Duomo della città meneghina: «Faremo un po’ più di shopping» si consola un signore alle prese con il check-in per Milano. Il fatto che i turisti russi non intendano annullare le loro vacanze in Italia è confermato dal vicepresidente dell’Unione russa dell’industria turistica, Alexander Osaulenko: «Questa non è la stagione dei viaggi in Italia. Il flusso principale di turisti dalla Russia cade durante le vacanze invernali ed estive. Non ha senso cedere al panico generale: i confini sono aperti, i collegamenti aerei operativi, non ci sono stati avvertimenti ufficiali da parte del governo russo».

La Russia del resto sta vivendo con sobrietà la stagione del coronavirus. «Il ministero della Salute russo è orgoglioso per come è stata gestita la crisi da noi. Abbiamo seguito in dettaglio le indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità sin da dicembre e la situazione è per ora sotto controllo» dice un funzionario. E la stessa televisione sin dall’inizio ha evitato toni apocalittici.

La Russia era uno dei paesi più esposti al rischio di diffusione del contagio visto che ha in comune migliaia di chilometri di frontiere con la Cina mentre Mosca e San Pietroburgo sono mete molto amate dal turismo cinese.

Ma dopo la chiusura dei valichi e la temporanea interruzione dei voli aerei su Wuhan, la propagazione del virus è stata limitata. Secondo la Tass «il numero di russi in quarantena sarebbero circa 20 mila». Tuttavia secondo l’agenzia di stampa di Mosca «nessun nuovo caso di infezione da coronavirus è stato identificato in Russia negli ultimi giorni» e i decessi restano fermi a 2.

Gli unici timori riguardano le ricadute sull’economia. Ieri rublo in caduta libera su euro e dollaro: un ulteriore rallentamento dell’economia mondiale ridurrebbe le esportazioni di petrolio e gas russi.