A fine anni ’80, scoprimmo in Italia un geniale regista dell’Europa nordorientale, che raccontandoci di un artista visivo georgiano dell’800, ci scopriva il dramma del suo paese, costretto a una dominazione che non desiderava, e che nonostante tutta la glasnost e la perestrojka di Gorbaciov non trovava una propria via d’uscita da quella situazione. Il nome dell’eroico pittore georgiano dava il titolo allo spettacolo, Pirosmani Pirosmani, ma per il pubblico di tutta Europa divenne Nekrosius Nekrosius, voce della nuova Lituania. [caption id="attachment_308404" align="alignnone" width="256"] «Fine dei giochi», foto di Laura Vanseviciene[/caption] Nonostante la scarsissima disponibilità alla vita pubblica, quel regista,...
Visioni
Dalla Lituania un grande «Flux» artistico e laboratorio di pensiero
Teatro. Arriva a Roma, dal 4 al 15 maggio, il Festival dedicato al teatro, le performance e il cinema del Paese dell’Est