Nei primi giorni di giugno, L’Avana si prepara a uno spettacolo al quale almeno due generazioni di cubani non hanno mai partecipato: l’urlo della sirena di un traghetto con bandiera statunitense che entra nel porto della capitale proveniente dalla Florida. E probabilmente con una folla di cittadini plaudenti concentrati nell’Avenida del Puerto, che offre una veduta del grande Cristo bianco dell’Avana.

Martedì infatti il governo del presidente Barack Obama ha dato l’autorizzazione a riprendere il servizio di ferry dalla Florida a Cuba interrotto più di cinquant’anni fa a causa dell’embargo deciso unilateralmente da Washington per abbattere il governo socialista di Fidel Castro. I dipartimenti del Tesoro e del Commercio hanno, finora, autorizzato quattro compagnie al trasporto di passeggeri verso la maggiore delle isole dei Caraibi: Havana Ferry Partners, di Fort Lauderdale; Baja Ferryes, di Miami; United Caribbean Lines Florida, del Gran Orlando; e Airline Brokers Co., di Miami y Fort Lauderdale.

Dal 17 dicembre, il presidente Obama ha attuato una serie di misure per ristabilire le relazioni diplomatiche con Cuba e per facilitare i viaggi e il commercio verso l’isola. La decisione di autorizzare viaggi regolari di ferry dalla Florida si inserisce in queste misure. Ma riguarderà solo i cittadini americani autorizzati a tali viaggi, ossia alle persone incluse nelle 12 categorie di persone che – per attività religiose, legami di famiglia, viaggi per istruzione e scambi culturali, tra le altre- già non hanno bisogno di una licenza per andare a Cuba. Solo il Congresso infatti può abrogare la legge federale che proibisce il turismo a Cuba, nell’ambito delle misure economico-finanziarie previste dall’embargo.

Pur con questi limiti «si tratta di un evento storico per le relazioni Usa-Cuba. Per questo sono molto contento», ha dichiarato Leonard Moecklin Sr, direttore dell’Havana Ferry. La sua compagnia, come le altre tre già autorizzate, prevedono di offrire viaggi meno costosi dei voli charter che da alcuni anni collegano la Florida e L’Avana. Soprattutto, i ferry permetteranno ai passeggeri di trasportare molto più bagaglio. I cubano-americani , che in grande maggioranza fruiscono di tali trasporti, sono soliti portare grandi quantità di beni ai loro parenti nell’isola o, da un paio di anni, rifornire di merci le nuove attività private sorte a Cuba nell’ambito delle riforme economico-sociali varate dal presidente Raúl Castro.

L’Havana Ferry prevede di lanciare entro i primi giorni di giugno un servizio di traghetto tra Cayo Hueso (Key West) e L’Avana con un’imbarcazione che può trasportare fino a 200 passeggeri. Subito dopo lancerà un servizio notturno di ferry da Fort Lauderdale e Miami all’Avana, con una nave capace di imbarcare fino a 500 passeggeri. Infine, la compagnia pensa di estendere l’attività a Tampa Bay. I prezzi dei biglietti previsti da Moeklin si aggirano sui 300-350 dollari per andata e ritorno, un centinaio di dollari in meno rispetto alle tariffe dei voli charter.

E, per restare in tema di voli, la compagnia aerea JetBlue ha annunciato martedì che a partire dal prossimo 3 luglio collegherà New York con L’Avana con un volo settimanale. La decisione è stata presa a una settimana dalla missione all’Avana del governatore di New York, Andrew Cuomo, interessato a promuovere gli investimenti della Grande Mela a Cuba.