Giovanni Kessler è nato a Trento l’11 giugno 1956. Dopo la maturità classica al liceo arcivescovile della città, si laurea giurisprudenza a Bologna con una tesi sull’obiezione di coscienza. E nel 1985 entra in magistratura: sostituto procuratore a Trento per dieci anni. Poi passa alla direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta. E dal 1997 al 2001 è sostituto procuratore a Bolzano.

In parallelo, Kessler inizia a costruirsi un profilo internazionale: riceve dalla Commissione europea l’incarico di tre missioni europee nei Paesi dell’Est e collabora con il Consiglio nelle strategie anticorruzione. A dicembre 1998 ottiene il ruolo di vice-capo della missione Osce in Kosovo.

Ma la sua è anche una carriera politica. Kessler comincia dalla Dc per approdare ai Cristiano Sociali. Finché entra nei Ds che lo candidano nel collegio di Trento. Eletto deputato nel 2001 in quota Bersani, fa parte della Commissione d’inchiesta sul «caso Telekom Serbia», mentre svolge anche il ruolo di osservatore europeo nelle missioni elettorali all’estero. Nel 2006 Giovanni Kessler veste i panni di Alto commissario per la lotta alla contraffazione del governo Prodi.

Nel 2008 entra nell’assemblea costituente del Partito democratico: alle Primarie per la segreteria nazionale sostiene Rosy Bindi. A Trento, Kessler si pone in alternativa a Lorenzo Dellai e nel 2008 viene eletto alla Provincia (4.798 preferenze, secondo alle spalle di Alberto Pacher nella lista Pd) e ne diventa presidente del consiglio. Resta in carica fino al 14 dicembre 2010, quando viene nominato al vertice dell’Olaf. A stretto giro di posta, si dimette da presidente e consigliere provinciale. E può «volare» a Bruxelles come direttore generale dell’Olaf. Incarico che intende mantenere ad ogni costo. Fino a febbraio 2016.