Il Consiglio superiore della magistratura ha scelto ieri pomeriggio Giorgio Santacroce per la più alta poltrona di giudice. È il nuovo primo presidente della Corte di Cassazione, sostituisce Ernesto Lupo. Il Csm si è diviso, per Santacroce hanno votato i magistrati delle correnti di centrodestra Unicost e Magistratura indipendente, più i consiglieri laici espressione del Pdl e Lega ad eccezione di Annibale Marini che si è astenuto (così come per prassi il vicepresidente Michele Vietti, Lupo e il procuratore generale della Cassazione Gianfranco Ciani). Un totale di 13 voti a favore con i quali Santacroce ha battuto il candidato sostenuto dai laici di centrosinistra e dai magistrati di Area, Luigi Rovelli che si è fermato a 9 voti.

Settantadue anni, nato a La Spezia ma da sempre a Roma, Santacroce ha quasi 50 anni di carriera giudiziaria interamente svolta nella capitale, in procura negli anni Settanta, poi in procura generale e infine come presidente della Corte d’Appello. In mezzo una lunga parentesi, 11 anni, proprio come consigliere di Cassazione.

Ha rappresentato la pubblica accusa in processi celebri degli anni Settanta – gli attentati dei Nuclei armati proletari , l’omicidio di Giorgiana Masi – alla procura generale ha seguito il processo alla P2 chiedendo l’archiviazione degli indagati. In Cassazione si è occupato della sentenza sul delitto Calabresi, dell’omicidio di Marta Russo e del delitto di Cogne.

Nel corso del processo Imi/Sir-Lodo Mondadori dove tra gli imputati c’era Silvio Berlusconi, Santacroce è stato sentito come testimone a proposito delle cene che Cesare Previti organizzava per i magistrati della procura di Roma, a una di quelle cene Santacroce partecipò, e dei viaggi negli Stati uniti organizzati dalla Niaf, l’associazione degli italo-americani.

Il più svelto a fare gli auguri di buon lavoro al nuovo primo presidente di Cassazione è stato Gianni Alemanno. Dopo la conferma della condanna a Silvio Berlusconi, il processo Mediaset arriverà presto in Cassazione.