Tutto si può di dire, e si dice, di Massimo D’Alema tranne che si defili dalla mischia. Da giorni circola notizia che il presidente di Italianieuropei, impegnato nella battaglia congressuale del Pd a fianco di Cuperlo e pugnacemente contro Renzi, si candiderà a Bari. Scontrandosi con il sindaco Michele Emiliano, pezzo da novanta della scuderia del sindaco di Firenze, che con ogni probabilità sarà il capitano delle liste nella sua città, da cui è partita la campagna del rottamatore.
Ieri, appena si è sparsa la notizia, sono partite le prime scintille. Emiliano, che a Radio2 ha ammesso di esserci rimasto «malissimi», ha auspicato che in città non vi fossero candidati «catapultati da Roma». Quanto a D’Alema, «pensavo che si occupasse di cose più importanti». Dall’ex premier nessuna replica, per ora. Ma dallo staff fanno notare che D’Alema è stato parlamentare pugliese dal 1987 al 2013 e si è candidato a Bari per l’assemblea del Pd dall’inizio. Quindi, quando Emiliano parla di catapultati da Roma «non si riferisce sicuramente a D’Alema».
Se confermato, sarà uno scontro stellare in una regione in cui il cui segretario Sergio Blasi (schierato con Cuperlo), che ha parlato di «decine di tesserandi sconosciuti alla militanza, sotto la regia di locali mercenari della politica». D’Alema punterà a dimostrare il suo ’peso’. Ma l’esuberante Emiliano gioca una doppia partita: preparare la corsa in vista di una candidatura a governatore della Regione. Il secondo mandato di Vendola scade nel 2015, ma c’è chi crede che il presidente vorrà partecipare alle prossime europee.