Aperti per ferie. Il silenzio di stampa e tv non tragga in inganno: #ilNostrotour, la campagna per il No, non si ferma nemmeno a Ferragosto, attraversa l’Italia dal mare alla montagna e coinvolge militanti, simpatizzanti, giovani e villeggianti.
I «professoroni», magari non in motocicletta, girano in lungo e in largo il Belpaese senza risparmio di risorse ed energie personali per partecipare ad iniziative e manifestazioni. Non hanno chiuso per ferie nemmeno i comitati locali, che sono alle prese con la preparazione della campagna elettorale – elaborando loghi, slogan, producendo materiali – ed essere così pronti in autunno. Nel frattempo, visto che la campagna per il No non può contare sulle grandi risorse – economiche e mediatiche – di cui gode il fronte del Sì, spazio alla fantasia. Ecco allora il PedaNo, il pedalò con un gigantesco No allestito a Ferragosto dal Coordinamento per la democrazia costituzionale-Comitato per il No davanti alla spiaggia di Pescara, perché «la Costituzione come l’acqua, i fiumi, il mare è un bene comune». Oppure tutti in escursione sull’AppenniNo, una camminata sulla vetta del Gran Sasso per una montagna di No. O ancora, via ai volantinaggi sulle spiagge italiane – da Pescara a Ostuni, da Cagliari a Bari, da Salerno a Lecce – organizzati a partire dal prossimo weekend dalla Rete per la conoscenza-Studenti per il No che con l’occasione raccoglierà anche le firme per la legge di iniziativa popolare All-In Per il Diritto allo Studio: «Noi siamo quelli che a differenza della generazione dei propri genitori sono sempre più esclusi dal welfare. Non siamo affatto conservatori perché non abbiamo nulla da conservare. Votiamo No convintamente perché questa riforma costituzionale chiude la democrazia dentro i palazzi istituzionali, dando più strumenti al Governo per smantellare i nostri diritti in nome degli interessi di pochi».
Peccato che di tutto questo e altro ancora (tenete d’occhio la pagina Facebook del Comitato per il No, sempre aggiornata con tutte le iniziative in programma) non si trovi traccia sui media nazionali (troppo impegnati a dare risalto alle fosche previsioni di Wall Street Journal & Co sui disastri europei in caso di vittoria del No) e specie in tv. Dove, invece, la presenza del premier, e del governo, ha ormai toccato livelli record come dimostrano le ultime rilevazioni dell’Agcom. Per non parlare della «propaganda occulta» a favore del sì che in questi giorni sta andando in onda su RaiTre sotto forma di trailer del nuovo talk show Politics. Naturale allora che il Comitato per il No si mostri preoccupato per la notizia secondo la quale il governo avrebbe intenzione di avviare una campagna di pubblicità istituzionale sui treni FS per promuovere l’affluenza dei cittadini al prossimo referendum. Con quali garanzie di imparzialità? Il Comitato per il No naturalmente giudica positive tutte le iniziative che abbiano lo scopo di informare, avvicinare i cittadini alla politica e aumentare la partecipazione alle scelte che li riguardano. Sempre che si tratti realmente di informazione e non di propaganda mascherata a favore del Sì. Per fugare ogni dubbio, il Comitato per il No propone che i testi degli spot siano scritti in modo condiviso, magari con l’aiuto di tre ex presidenti della Corte costituzionale, scelti di comune accordo, anche in considerazione del fatto che persino il testo del quesito, ripreso paro paro dal titolo della legge, è tutt’altro che neutro. Se il governo non ha secondi fini non avrà difficoltà ad accettare questa proposta.