L’hanno chiamata Dambe So, termine della lingua bambara parlata in diverse zone dell’Africa. È «La casa della dignità», ideata, progettata e messa in atto per sperimentare la «deghettizzazione» dei braccianti che popolano gli insediamenti informali della Piana di Gioia Tauro. Gli artefici sono gli operatori e i volontari di Mediterranean Hope – Fcei. Dal mese di febbraio il centro ospita dieci braccianti provenienti dalle baraccopoli di Rosarno e San Ferdinando, e «si pone come modello di sperimentazione per un’alternativa alla logica dei campi di accoglienza basata sul principio della sostenibilità e dell’economia circolare». Francesco Piobbichi, conosciuto da tutti come «Piobbico»,...