Il sette gennaio 2021, e non il 14 dicembre, quasi 4 milioni di studenti delle scuole superiori torneranno in classe in una percentuale del 75%, e non più del 50%, mentre tutte le altre scuole faranno lezione in presenza al 100%. Nell’ultima bozza del Dpcm le regioni hanno imposto l’eventuale ritorno a scuola dopo l’Epifania sempre che la curva epidemiologica lo permetta e, soprattutto, i «tavoli» coordinati dai prefetti a livello regionali siano in grado di fare tutto ciò che il governo non ha fatto negli ultimi nove mesi precedenti.

In poco più di un mese dovranno assicurare un piano dei trasporti per gli studenti, un sistema di tracciamento efficace, la medicina scolastica e la gestione di tutti questi aspetti con lo scaglionamento degli orari di entrata e uscita mentre la didattica resterà frazionata e alternata tra l’online da casa e la presenza a scuola. Non è escluso che i presidenti di regione, come già accaduto da settembre, prenderanno iniziative autonome a seconda dell’andamento della pandemia. In Puglia, ad esempio, dove gli studenti andranno alle elementari e alle medie se i genitori lo riterranno. Oppure in Piemonte dove il Tar ha confermato la Didattica a distanza (Dad). «Ai tavoli nelle prefetture siederanno le autorità locali coinvolte nella gestione dei trasporti, sta a loro trovare sotto il nostro incitamento forme che graduano l’ingresso e la mobilità dei ragazzi» ha detto Conte. Il premier non ha escluso la possibilità di organizzare i doppi turni al pomeriggio e ha lasciato la loro «modulazione» alle autonomie scolastiche. «Non possiamo governare tutto da Roma» ha detto. Conte ha proposto alla conferenza stato regioni un protocollo sulla base di un documento proposto dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina. Saranno definite linee guida con le regioni su trasporti e tamponi rapidi.

Da oggi a domenica il movimento dei genitori e docenti «Priorità alla scuola» torna a mobilitarsi con sit-in e lezioni all’aperto a Milano, Firenze, Bologna, Parma, Mantova, Modena, Faenza, Roma, Napoli, Bari: «È forte il rischio che nulla sarà fatto anche nelle prossime settimane, da amministratori che sinora hanno dato prova di considerare più facile il ricorso alla Dad al 100% nelle superiori». ro. ci.