E così dopo i tonni e i libri, ora è il momento delle cravatte. La scelta del candidato presidente della Calabria per il Pd sembra la lista della spesa in un centro commerciale. Florindo Rubbettino, patron dell’omonima casa editrice, declina l’invito di Zingaretti. «Mi volevano tirare dentro una guerra tra fazioni. Ringrazio il segretario ma io intendo la politica in un altro modo». L’ex ministro Agazio Loiero, sponsor di Rubbettino, non la prende bene e accusa: «Terrorismo contro di lui. Io mi sono mosso perché me lo ha chiesto Prodi. Ma ormai è tardi per riparare». Il presidente uscente Mario Oliverio gongola anche se fa finta di rammaricarsi per il democrack. «Mi auguro che il Pd ritrovi il giusto cammino».

Il «giusto» cammino prova ancora a indicarlo Nicola Oddati, plenipotenziario dem per il Sud, uno che finora non ne ha azzeccata mezza. «Ci sono altri ‘civici’ pronti ad accettare. Oliverio è una pagina chiusa». E a stretto giro arriva l’autocandidatura di Maurizio Talarico, il mister cravatta che dopo aver rifiutato è tornato sui suoi passi. «Sento il dovere morale e civile di ripensarci». Anche se si capisce che è tutto ancora in alto mare: «Zingaretti non l’ho ancora sentito ma la proposta di candidarmi arriva da lui, quindi non c’è dubbio sul sostegno del Pd. Io, comunque, mi sto candidando da civico con una lista aperta ai movimenti, le associazioni e i partiti che credono in un progetto che vedrà nella crescita e nella legalità i suoi due cardini». Talarico apre poi ai 5S: «Il loro sostegno rappresenterebbe un valore aggiunto importante». Ma i grillini non se lo filano: affondata la candidatura del «re del tonno» Pippo Callipo, sono dilaniati al loro interno tra chi spinge per saltare un giro (Nicola Morra) e chi per una candidatura di bandiera, cioè se stessa, (la deputata Dalila Nesci).

Talarico si mostra fiducioso malgrado la situazione non certo rosea. Originario di Pizzo Calabro, si è trasferito vent’anni fa a Roma in via dei Coronari dove ha fondato la Talarico Luxury Cravatte Srl, oggi guidata dal figlio Tiziano. In pochi anni è diventata un brand del lusso maschile. Tra i suoi clienti Bush, Gianni Letta, Berlusconi, Scaroni e il ministro russo Igor Ivanov. Prezzo minimo di listino: 130 euro a cravatta.