Una sezione particolare della Berlinale appena conclusa intitolata Cinema culinario (presidente Carlo Petrini) presenta film che trattano di cibo, ecologia e politica, con il valore aggiunto di cene con degustazione incluse nel biglietto. La Spagna quest’anno ha proposto una serata davvero speciale associando il film Jerez y El Misterio del Palo Cortado di Jose Luis Lopez Linares a una degustazione di vini di Jerez, con un menu curato dal cuoco Paco Perez.

Il film, prodotto da Antonio Saura con distribuzione internazionale dalla Latido, racconta con ottima fotografia e un uso non scontato del montaggio la cultura del vino di Jerez, nota per lo sherry ma produttrice di altri vini, che la degustazione ha confermato essere davvero eccezionali. Vini quelli di Jerez, in particolare lo sherry, che costituiscono 10% dell’intera esportazione spagnola, e che però stanno soffrendo una crisi, forse di crescenza.

Ricorrendo a interviste con vecchi e giovani vinicultori e a immagini del passato che mostrano la lavorazione peculiare di questi vini, dalla vite che affonda le radici in un terreno argilloso bianchissimo, alla raccolta dei grappoli, essicati al sole, fino al restauro delle preziose botti antiche dove il vino invecchia per anni (anche trenta) e assume gusti e colori diversissimi, fino alla sua commercializzazione soprattutto un tempo, via mare verso l’Inghilterra. C’è anche chi ha curato un catalogo di 500 film dove si beve esplicitamente sherry, con Bette Davis in cinque film con il bicchierino dal liquido ambrato tra le mani. Il doc racconta in dettaglio e con passione questa cultura ma problematizza anche due questioni: quella del titolo, cioè l’impossibilità di definire propriamente il Palo Cortado, un vino che la degustazione dimostra meritarsi davvero un film; altra questione, comune a tutto il settore, incluso il mercato italiano, è il ricambio generazionale nel consumo e la penetrazione sul mercato internazionale.

Prodotti da famiglie che arrivano alla sesta generazione nel campo, che stanno aggiornando il loro approccio enologico con il contributo di un buon numero di donne, tra crisi e scarsa comunicazione commerciale, i vini di Jerez stanno attraversando una fase di difficile interpretazione, un po’ come il mistero del Palo Cortado. Un doc da invitare o portare all’Expo e un’iniziativa che sarebbe stato naturale aspettarsi in un festival italiano.