Gli Stati uniti hanno registrato un altro record, con 75.600 nuovi casi di coronavirus a livello nazionale, mentre il numero dei decessi continua a salire. «Se si fanno due conti è facile capire il perché dell’allarme – ha detto Barbara Ferrer, direttore della sanità pubblica nella contea di Los Angeles -. Gli oltre 4.000 nuovi casi registrati da questa contea giovedì, potrebbero portare a oltre 18.000 persone infette in poche settimane. E questo è solo il risultato di un giorno di nuovi casi. Senza un’azione aggressiva da parte di tutti non rallentaremo la diffusione».

Il numero di casi quotidiani è più che raddoppiato dal 24 giugno, quando il Paese aveva registrato 37.014 nuovi casi dopo 2 mesi in cui manteva stabile il record precedente di 36.738 nuovi casi in un giorno. Fino alla scorsa settimana i casi mortali erano diminuiti leggermente, ora hanno ripreso a crescere.
Quattro stati, Idaho, Nevada, Oregon e Texas, hanno visto i numeri dei nuovi casi salire più di altri mentre sono tre gli stati con il maggior numero di decessi: Florida, Carolina del Sud e Texas. A questi si aggiungono, con numeri inferiori ma sempre preoccupanti, Alabama, Arizona, Hawaii, Idaho, Montana, Oregon e Utah.

Molti degli stati che hanno riaperto presto sono quelli che stanno registrando gli aumenti maggiori, mentre New York, la città inizialmente più colpita dal Paese, ha registrato un calo dei nuovi casi del 64% dal 1° giugno. Nel Kentucky, dove la media giornaliera ha raggiunto il suo punto più alto all’inizio di questa settimana, il governatore Andy Beshear ha avvertito che gli scenari che si stanno vedendo in Arizona, Florida e Texas potrebbero presto materializzarsi anche lì.
«Stiamo vedendo uno Stato dopo l’altro trovarsi soli di fronte a vere e proprie devastazioni – ha dichiarato Beshear, il cui stato ha riportato un numero record di infezioni tra i bambini sotto i 5 anni -. Quando si registra un numero record di casi, poi si vedono più morti».

Per cercare di frenare il corso degli eventi Alabama, Arkansas, Colorado e Montana hanno annunciato che l’uso delle mascherine in pubblico sarà obbligatorio, ma questo semplice provvedimento continua ad essere estremamente controverso. In Georgia il governatore repubblicano Brian Kemp ha fatto causa al sindaco democratico di Atlanta Keisha Lance Bottoms, per impedirle di applicare l’obbligo di indossare la mascherina in pubblico. «Questa causa è a nome degli imprenditori di Atlanta e dei loro dipendenti laboriosi che lottano per sopravvivere in questi tempi difficili», ha twittato Kemp.

Alcuni istanti dopo la sindaca ha risposto al governatore, twittando che «3104 georgiani sono morti e io e la mia famiglia siamo tra i 106.000 risultati positivi al test». Intervistata dalla Cnn Lance Bottoms ha definito la mossa del governatore «non una causa alla città di Atlanta, ma una ritorsione personale, contro di me e contro il mio consiglio comunale».