L’Uomo Ragno nasce sulla carta grazie al talento di Steve Ditko (1927). Tutti i personaggi chiave della saga di Peter Parker trovano in Ditko il loro canone: zia May, l’Avvoltoio, il Dottor Octopus, J. Jonah Jameson e altri ancora.

La leggenda vuole che Stan Lee avesse interpellato prima Jack Kirby ma ne rifiutò il tratto troppo «eroico» avendo in mente un aspetto più «fanciullesco». Se Ditko rappresenta la preistoria di Peter Parker, John Romita (1930) ne incarna la classicità cui la maggior parte dei lettori ancora oggi sono affezionati. Per il suo lavoro, che per una volta non è esagerato definire «leggendario», Romita, di origini italiane, ha ottenuto l’Eisner Award.
Ross Andru, invece, su testi di Gerry Conway, l’ideatore di The Punisher, ha dato vita graficamente al primo crossover Marvel-DC con l’albo Superman & L’Uomo Ragno La battaglia del secolo!

Responsabile del cambio di costume, da quello classico rosso-blu a quello nero con ragno bianco, il duo Jim Shooter (la mente dietro le prime «guerre segrete») e Mike Zeck, autore anche dei disegni di una delle saghe più amate del ragno, ossia L’ultima caccia di Kraven.
Nel numero 100 di Web of Spider-Man (pubblicato nel 159 de L’uomo Ragno della Star Comics) compare addirittura una «ragno armatura»: responsabili della trovata non molto apprezzata dai lettori il duo Terry Kavanagh e Alex Saviuk.

Una vera e propria rivoluzione grafica nella concezione dell’Uomo Ragno la introduce Todd McFarlane che reinventa anche la disposizione spaziale delle tavole per accentuare l’aspetto «ragnesco» con il moltiplicarsi delle ragnatele.
Sulle orme del padre, John Romita Jr. ritrova, nel ciclo di storie scritte da J. Michael Straczynski (lo sceneggiatore di Sense8) una classicità in grado di dialogare con notevole intelligenza con le esigenze di lettori nati in ambiente digitale.