«Spero che questo significhi che le persone andranno a vedere il film sul grande schermo, nel modo in cui è stato pensato» ha detto Sam Mendes ritirando il Golden Globe alla regia per il suo 1917 (in Italia uscirà il 23 gennaio) anche vincitore a sorpresa del titolo di miglior film drammatico. Una battuta rivolta a Netflix, che dopo il numero record di nomination – 34 – sembrava dover essere la vincitrice della serata – invece ha conquistato solo il premio alla miglior attrice non protagonista (Laura Dern per Storia di un matrimonio) e attrice protagonista in una serie: Olivia Colman per The Crown.

Delle 6 nomination ricevute, neanche The Irishman di Scorsese ha ricevuto dei premi, mentre il vincitore nella categoria commedia/musical è stato C’era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino, e Brad Pitt ha vinto come miglior attore non protagonista.

MIGLIOR ATTRICE della categoria commedia/musical è Awkwafina per The Farewell, mentre in quella drammatica ha vinto René Zellweger con Judy. Miglior film straniero, come da pronostici, è Parasite di Bong Joon-ho, che ha ringraziato «perorando» la causa dei film non in lingua inglese: «Quando avrete superato la minuscola barriera dei sottotitoli potrete scoprire tanti altri film stupendi».

L’attore vincitore nella categoria drammatica (con Joker) è Joaquin Phoenix, che nel discorso di ringraziamento ha lodato l’organizzazione dei Globes per la cena vegana, per aver preso coscienza del «collegamento fra l’allevamento e il cambiamento climatico». E la catastrofe ambientale è stata al centro di molti discorsi della serata, specialmente degli attori australiani che hanno voluto attirare l’attenzione su ciò che sta accadendo nel loro Paese. Cate Blanchett ha ringraziato i pompieri , «in prima linea nella lotta al disastro climatico che l’Australia sta affrontando».

IL DISCORSO di Russel Crowe (miglior attore in una miniserie con The Loudest Voice) è stato invece letto da Jennifer Aniston, proprio perché l’attore non ha voluto lasciare il Paese: «Sia chiaro, la tragedia in corso in Australia è dovuta al cambiamento climatico. Dobbiamo agire sulla base della scienza, spostare la forza lavoro globale verso le energie rinnovabili e rispettare il nostro pianeta per il posto unico e stupendo che è. In questo modo, avremo un futuro».

Tanti sono stati anche gli appelli al voto per le elezioni del 2020: «Donne, quando sarà ora di votare vi prego di farlo nel vostro interesse. È quello che gli uomini hanno fatto per anni, per questo il mondo gli assomiglia così tanto», ha detto Michelle Williams. Ma la più appassionata è stata Patricia Arquette, l’unica ad evocare lo «spettro» dell’Iran: «Vedremo un Paese a un passo dalla guerra, un presidente che minaccia via Twitter di bombardare 52 siti, quelli culturali inclusi. Prego tutti noi di lasciare un mondo migliore ai nostri figli. Dobbiamo votare e scongiurare tutti quelli che conosciamo di farlo».