Lo spezzitino più digeribile visto finora. Per Alitalia i tedeschi di Lufthansa sarebbero pronta a offrire 250 milioni di euro, per una flotta di 90-100 velivoli, rotte e manutenzione. L’offerta prevedrebbe «solo» 2.000 esuberi, con la possibilità di nuove assunzioni una volta ritornati all’utile. Il piano sarebbe all’esame dei commissari straordinari e non riguarderebbe l’handling.

L’offerta iniziale potrebbe «anche raddoppiare» in funzione degli accordi con il governo e i fornitori. E che il lavoro, giudicato prezioso dei commissari, continui a ridurre i costi e ad aumentare la redditività. La cifra arriverebbe così ai 500 milioni di offerta.

Lufthansa ha scelto di non commentare. «Abbiamo presentato un piano per un’Alitalia completamente nuova». Lo ha detto il consigliere finanziario del cda di Lufthansa Ulrik Svensson, parlando al Boersen Zeitung. «Il piano può avere un tasso di credibilità perché rientra appieno nella logica di quello che Lufthansa ha fatto con Swiss, ma anche con Brussels Airline (l’ex Sabena) e con Austrian Airline, acquisire un’ex compagnia di bandiera e inserirla nel network di Lufthansa», afferma Nino Cortorillo, segretario nazionale di Filt Cgil.

Secondo indiscrezioni, l’offerta prevede l’assunzione di tutti i piloti e le hostess, una parte del settore della manutenzione, una parte degli amministrativi, le rotte domestiche ed europee. Resterebbero fuori dal perimetro aziendale le rotte non economiche, i velivoli che consumano troppo e l’ handling. Al netto dei servizi di terra, il sacrificio sul fronte occupazionale non dovrebbe superare le 2.000 unità. Un numero elevato ovviamente, ma dal quale potrebbe partire la trattativa vera e propria con governo e sindacati.

Con il piano i tedeschi farebbero di Fiumicino il loro quinto hub, mentre Milano, ovvero gli scali di Linate e Malpensa, sarebbero valorizzati per i voli «point to point» e il federaggio verso gli hub. Fiumicino sarà invece il cuore operativo per le destinazioni transatlantiche verso Stati Uniti e centro e sud America. «Certamente fra gli offerenti Lufthansa è il soggetto che ha molto studiato le carte e ha valutato profondamente non solo gli aspetti finanziari ma anche quelli industriali», ha aggiunto Cortorillo sottolineando che «lo sforzo dei Commissari di portare Alitalia a dimostrare che può restare in piedi da sola sarà vantaggioso per la cessione e la scelta del soggetto che se l’aggiudicherà. Noi ci auguriamo che sia un acquirente con capacità industriali e che inserisca Alitalia in un’alleanza». «Se fosse una proposta di caraterre industriale, è apprezzabile. Alitalia – conclude – deve stare dentro un’alleanza perchè il trasporto aereo non è fatto per compagnie singole». Ma, sottolinea ancora, «siamo perplessi perché questa notizia non è convalidata da nessuno. Potrebbe essere la base di discussione con uno dei player più importanti al mondo».

Per l’Usb, da sempre favorevole alla nazionalizzazione, «se da una parte è difficile valutare il «rilancio» da parte del vettore tedesco, dato che non conosciamo l’offerta originale, dall’altra, è chiaro che sta emergendo che Alitalia non è messa proprio così male da giustificare spezzatini e qualsiasi altra amenità del genere, come invece qualcuno si era ostinato a far credere».

Per l’Ugl, la proposta «non è convincente». «Il punto chiave per rilanciare la compagnia – afferma il segretario generale Paolo Capone – è salvare l’occupazione nella sua unità, quindi bocceremo tutte quelle proposte volte ad intaccare la forza lavoro».