Rogue One è solo il primo passo in un universo dal potenziale sconfinato. Come i film tratti dai fumetti di supereroi la galassia creata nel 1977 da George Lucas con Star Wars è idealmente inesauribile. La risposta del pubblico a Rogue One sarà il primo vero banco di prova di quanto oltre ci si potrà spingere nel franchise della saga, come ha spiegato la produttrice Kathleen Kennedy in un’intervista a Entertainment Weekly, in risposta a chi già si chiede se la nuova trilogia di iniziata da J.J. Abrams l’anno scorso (il prossimo capitolo, l’ottavo nel continuum di Guerre Stellari, esce nel 2017) potrà eventualmente essere seguita da un’ulteriore trilogia.

Per ora a garantire la durata della saga oltre la conclusione, nel 2019, del nono capitolo sono gli «standalone films», quei capitoli autoconclusi dedicati all’origin story di uno dei personaggi di Guerre stellari, che consentiranno ai Disney Store, a cadenza annuale, di traboccare di merchandise sempre nuovo legato alla saga .
Il primo in lavorazione è quello su Han Solo, il personaggio di Harrison Ford che verrà interpretato da Alden Ehrenreich, mentre il suo compagno di avventure Lando Carlissian (Billy Dee Williams nell’originale) sarà Donald Glover.

In programma c’era anche un film da dedicare al cacciatore di taglie Boba Fett – che nella prima trilogia di George Lucas dà la caccia proprio a Han Solo – un progetto per il momento naufragato dopo l’abbandono del regista Josh Trank.
In realtà lo stesso Rogue One fonda gran parte della sua attrattiva sulla presenza di un altro personaggio «canonico» della saga, uno dei cattivi più amati di tutti i tempi: Darth Vader, padre e nemesi di Luke Skywalker, il cavaliere jedi passato al lato oscuro della forza che J.J. Abrams non aveva potuto riesumare nel suo sequel The Force Awakens (perché già morto alla fine della prima trilogia di Lucas). La sua maschera nera, in questi giorni di lancio pubblicitario del film, è ovunque: anche sulle bottigliette d’acqua «edizione limitata» di una nota marca.

L’anno scorso l’uscita – ben più attesa di quella di Rogue One – di Il risveglio della forza ha portato sul mercato centinaia di gadget legati alla saga, già nel 1977 la prima creatura cinematografica a fondare una parte considerevole del proprio fatturato sulla produzione di oggetti a essa legati. Action figure di tutte le dimensioni, modellini di astronavi, maschere e travestimenti da Jedi o da stormtrooper (le truppe imperiali con l’armatura bianca), spade laser. E anche un droide vero e proprio, telecomandabile attraverso un’app, con le fattezze del nuovo robottino protagonista della saga – Bb-8, «immortalato» anche sulla copertina della rivista Time.