Donald Trump ha firmato l’accordo di bilancio bipartisan che aumenterà le spese di circa 300 miliardi di dollari e consentirà al governo federale di riaprire dopo un breve shutdown, l’interruzione delle attività governative.

L’accordo include l’impegno pubblico dello speaker della Camera, il repubblicano Paul Ryan, ad affrontare il problema dei Dreamers, americani arrivati da bambini negli Usa a seguito di genitori illegali, dopo che la leader democratica Nancy Pelosi – in un discorso durato più di otto ore – aveva perorato la loro causa.

Al Senato la risicata maggioranza repubblicana ha negoziato con i democratici ed entrambi i partiti hanno deciso di trovare un punto d’incontro solo sul budget, separando la questione dei Dreamers, causa del primo shutdown avvenuto qualche settimana fa.

L’accordo ha accontentato il Gop aumentando le spese militari di 80 miliardi nel 2018 e di 85 nel 2019, mentre i democratici hanno ottenuto che 63 miliardi nel 2018 e 68 l’anno dopo, vadano alla lotta agli oppiacei, la copertura medica dei bambini poveri e agli investimenti in infrastrutture. Oltre a ciò 90 miliardi sono stati stanziati per riparare i danni causati da incendi e uragani, spesa voluta da entrambi i partiti.

Se i democratici hanno dovuto rinunciare a includere i Dreamers nel pacchetto, scontentando la parte più a sinistra del partito, i repubblicani hanno visto sparire dall’accordo il muro con il Messico, di cui si riparlerà. Scontento di alcuni repubblicani anche per il via all’innalzamento del debito pubblico.

Il breve shutdown è stato causato dal senatore in area tea party Rand Paul, che ha tenuto un intervento fiume proprio contro l’aumento della spesa e del tetto sul debito.«Mi sono candidato perché ero molto critico nei confronti del debito da migliaia di miliardi di dollari lasciato da Obama – ha detto – Ora abbiamo i repubblicani che mano nella mano con i democratici offrono altri debiti».