Dopo il Super Tuesday di Hillary Clinton e Donald Trump, anche il cinema entra in prima persona nella campagna elettorale. A Londra per la promozione di un film, Richard Gere parlando con i quotidiani inglesi ha attaccato duramente la politica di Donald Trump: «Uno che sbraita dicendo che ci libereremo dei neri e degli ebrei è chiaramente come Mussolini – ha detto l’attore – È possibile che ci sia un elettorato che lo sostenga? Possiamo provare a cercare delle risposte nel sentimento diffuso di confusione e disillusione. Ma Trump è un demagogo, un individuo pericoloso, è preoccupante che le persone anche quelle intelligenti non se ne rendano conto».

George Clooney è schierato apertamente per Hillary Clinton – «Sono un suo grande sostenitore, ho organizzato anche una raccolta fondi per la sua campagna« ha detto l’attore che vedremo presto in Italia nel nuovo film dei fratelli Coen, Ave, Cesare! che sarà in sala il 10 marzo.

Democratico da sempre, Clooney in un’intervista uscita sul Guardian non nasconde però anche una profonda ammirazione per Bernie Sanders: «Mi piace moltissimo, e sono davvero felice che sia rimasto nella sfida elettorale. È l’unico a affrontare problemi di cui non si parla mai nella politica americana: la disparità tra ricchi e poveri, che sta aumentando in modo drammatico ogni giorno».
Il giudizio su Donald Trump è durissimo, la sua candidatura è per Clooney «una follia»: «È assurdo pensare che una persona del genere possa aspirare alla presidenza degli Stati uniti. «Trump, che ho incontrato una volta, è un opportunista, perciò adesso si presenta come un un fascista xenofobo. Durante la campagna elettorale sembra che tutti impazziscano, e le voci che gridano più forte sono anche quelle più estreme. Così adesso senti in giro delle idee stupide, come quella che stiamo per mettere fuori dal Paese tutti i musulmani. Non accadrà mai».

Ma il fronte anti-Trump a Hollywood non si limita a Clooney e Gere, anche Whoody Goldberg e Samuel L. Jackson hanno dichiarato nel corso di un’intervista congiunta, di stare prendendo seriamente in considerazione l’idea di: «emigrare dall’altra parte dell’oceano se quell’uomo riesce ad arrivare alla Casa bianca».

Anche Jon Stewart, conduttore televisivo, attore e comico statunitense al timone per anni del Daily Show, in cui attirava l’attenzione contro il potere e le manipolazioni dei media ufficiali, dichiara: «Ho voglia di infilarmi in un razzo e catapultarmi su un altro pianeta, perché il nostro mondo con Trump presidente rischia di esplodere». Jennifer Lawrence in un’intervista a People magazine lo scorso dicembre non ha dubbi: «Se Donald Trump vince le elezioni, sarà l’inizio della fine del mondo».

La ex stellina Disney Hannah Montana diventata con una metamorfosi a 360 gradi la trasgressiva pop star Miley Cyrus ha postato su istagram subito dopo l’esito delle primarie martedì scorso, una serie di inequivocabili messaggi contro il candidato repubblicano, vergati di suo pugno: «Donald Trump? È un fottuto incubo…».