Più che di convivenza con il Covid-19, è meglio parlare di separazione in casa. Il virus fa sentire la sua presenza fastidiosa, ma lo si ignora e si parla d’altro, il che è comprensibile visto che c’è la guerra. La recrudescenza del contagio però non si ferma. Ieri si sono registrati 29 mila nuovi casi e 129 vittime. In sette giorni il numero medio giornaliero di nuovi positivi è passato da 37 mila a 49 mila unità (+34%). Da due giorni risalgono anche ricoveri e decessi ma non fanno presagire allarmi particolari. Il virus è più diffuso nell’età scolastica, spiega l’Istituto superiore di sanità nell’ultimo report. «Nelle fasce 0-9 e 10-19 anni si registra il più alto tasso di incidenza a 14 giorni, pari rispettivamente a 1424 e 1437 per 100 mila, mentre nella fascia di età 70-79 anni si registra il valore più basso». La bassa età dei contagiati mantiene elevata la quota di infezioni asintomatiche (stabile al 68%) e limita l’impatto sui casi gravi.

NEI PROSSIMI GIORNI sapremo se la risalita è dovuta alla variante Omicron 2, che da una settimana fa risalire la curva dei casi anche in Francia, Regno Unito e soprattutto Germania, dove i nuovi casi sono tornati sopra quota duecentomila. Entro domani le regioni dovranno inviare all’Istituto superiore di sanità i dati sui ceppi in circolazione. A seguire, gli epidemiologi calcoleranno la penetrazione della nuova variante, praticamente inesistente all’ultima rilevazione di fine gennaio.

Ancora da svelare la tabella di marcia con cui il governo intende affrontare la fine dello stato di emergenza, prevista per il 31 marzo. «In settimana verrà approvato il decreto che prevede un progressivo allentamento delle misure restrittive, tra cui anche l’utilizzo del green pass», dice il sottosegretario alla salute Andrea Costa a Radio 24. Sul tema torna a farsi sentire Matteo Salvini dopo la figuraccia rimediata in Polonia: «Oggi in Francia si tolgono tutte le restrizioni e ci sono meno vaccinati di noi. Quindi la richiesta che la Lega porterà al governo e al presidente Draghi è di fare come i cugini francesi».

ANCHE IN PATRIA SALVINI potrebbe rimanere deluso perché il governo non è intenzionato a rimuovere del tutto gli obblighi. «Le mascherine continuano a essere un elemento molto importante e vanno usate nei momenti in cui ce n’è bisogno» ha detto il ministro della salute Roberto Speranza. «Al chiuso in questo momento sono ancora obbligatorie e anche all’aperto, dove non sono obbligatorie, sono però necessarie nei momenti in cui ci possono essere assembramenti». Più probabili il ritorno in auge del green pass «base» (vaccino o tampone) per le attività al chiuso e l’eliminazione delle quarantene scolastiche.

CON LO STATO d’emergenza scade anche l’incarico di commissario straordinario per il generale Francesco Figliuolo, che ha gestito fin qui la campagna vaccinale. «Il 31 marzo voglio passare la mano» ha detto l’alpino, che dal 20 gennaio è a capo del Comando Operativo di Vertice Interforze e si occuperà a tempo pieno di spedire armi e aiuti in Ucraina. La campagna vaccinale sarà gestita dal ministero della salute, o direttamente da Palazzo Chigi.