Il governatore dello Stato di New York Andrew Cuomo continua a ignorare le pressioni da parte del suo stesso partito per rispondere con le dimissioni alle denunce di molestie sessuali da parte di 11 donne, confermate dal rapporto della procuratrice generale Letitia James. In risposta il governatore continua a ripetere che non si ritirerà senza combattere e a negare di aver «toccato qualcuno in modo inappropriato o fatto avances sessuali»

Il braccio di ferro sembra portare all’unico sbocco possibile: l’impeachment. Nonostante lo staff di Cuomo negli ultimi giorni abbia cercato di concludere un accordo dicendo che a novembre non correrà per il quarto mandato, l’Assemblea legislativa dello Stato di New York è pronta a procedere con le procedure di impeachment e il comitato giudiziario statale si è riunito per discutere una potenziale tempistica. A meno che Cuomo non si dimetta, l’impeachment è ormai dato per scontato.

Un segnale in questo senso arriva dalla fuga dei collaboratori di Cuomo: nel fine settimana a dimettersi è stata Melissa DeRosa, prima assistente del governatore. Già a febbraio DeRosa era stata indagata per il suo ruolo in uno scandalo precedente, riguardante la sottostima dei decessi per Covid-19 nelle case di riposo.

Ora il rapporto della procura di New York descrive in dettaglio il ruolo centrale di DeRosa nel tentativo di coprire i fatti e screditare una delle accusatrici, Lindsey Boylan, facendo trapelare i registri del personale e scrivendo una lettera in cui si metteva in dubbio il personaggio e la credibilità di Boylan. Il documento non è mai stato reso pubblico ma il tentativo è stato giudicato sufficientemente compromettente dalla procura di New York.

In attesa dell’impeachement sia gli avvocati di Cuomo che i suoi accusatori hanno iniziato a parlare pubblicamente. Brittany Commisso, assistente esecutiva di Cuomo, ha dichiarato in un’intervista alla Cbs di essere stata palpeggiata due volte: una a Capodanno 2019, quando il governatore durante un selfie le aveva toccato le natiche, e una seconda volta quando le era stato afferrato il seno, nel novembre 2020.

«Non ho detto niente né in quelle occasioni né in tutto questo tempo – ha dichiarato Comisso – La gente non capisce che quest’uomo è il governatore dello Stato di New York. Ci sono soldati dentro e fuori dalla sua residenza, quei soldati non sono lì per proteggermi, ma per proteggere lui».