«La chiesa cattolica rinnova il suo vertice e la sua strategia per adattarla alla nuova fase storica che attraversa Cuba e alla linea di papa Francesco. Dunque una chiesa cubana più calata nel sociale e attenta ai giovani». Il professore di storia delle Religioni Lopez Oliva, come pure gran parte del movimento cattolico dell’isola, vuole sottolineare come la scelta del Vaticano di nominare Juan De la Caridad Garcia nuovo arcivescovo dell’Avana e di pensionare il cardinale Jaime Ortega abbia poco di burocratico.

Ortega infatti è stato per circa 30 anni al vertice dell’arcidiocesi della capitale e ha impresso una svolta nella linea della chiesa cattolica, riannodando il filo spezzato del dialogo col governo e iniziando un recupero sia di prestigio che di ruolo attivo per il movimento cattolico dopo la repressione subita negli anni ’70 del secolo scorso.

Ma, questa la critica che gli viene rivolta da parte del movimento cattolico, il recupero è avvenuto a costo di un avvicinamento troppo forte al governo, fino a prendere le distanze dall’opposizione. In piena trattativa sia con il presidente Raul Castro sia con Obama come intermediario di papa Francesco per giungere ad una distensione tra Cuba e Usa, Ortega aveva innescato una polemica asserendo che «a Cuba non vi sono prigionieri politici».

Papa Francesco, dopo la sua prima visita a Cuba l’anno scorso, aveva pubblicamente elogiato il ruolo del cardinale per avere praticamente fatto rinascere la chiesa cattolica dalle ceneri lasciate dalla campagna per l’ateismo lanciata da Fidel più di trent’anni fa. Per questa ragione aveva rifiutato l’offerta di Ortega di andare in pensione al compimento dei 75 anni.

Ora però i tempi sono cambiati. E’ in corso il processo di normalizzazione con gli Stati uniti, il Congresso del Partito comunista la settimana scorsa ha deciso un approfondimento delle riforme economiche e sociali varate da Raul Castro ed è stato annunciato un rinnovamento generazionale al vertice del partito che deve attuarsi al prossimo Congresso, nel 2021.

E papa Francesco, in sintonia col vertice ecclesiale cubano, ha deciso di anticipare i tempi e di dare un segnale sia di ringiovanimento, sia di maggiore presenza nella società cubana. Il nuovo arcivescovo dell’Avana, Juan De la Caridad Garcia infatti ha 68 anni ed è soprattutto considerato un pastore attivo nella società cubana e attento alle richieste della popolazione. «La nomina del nuovo arcivescovo segna la fine di una lunga fase della chiesa cattolica cubana durata più di trent’anni e apre una nuova epoca caratterizzata da un nuovo stile di lavoro», afferma Dagoberto Valdés, direttore della rivista cattolica Convivencia.

«Monsignor Garcia – prosegue – dal 1997 è stato vescovo di Camaguey, un vescovo soprattutto pastorale dedicato alla cura della chiesa ma attento alle condizioni di vita della popolazione». Insomma, un prelato meno «visibile politicamente» di Ortega, ma più presente nelle campagne, nelle piccole comunità con un profilo di difensore del popolo in accordo alle indicazioni di papa Francesco.

«Ringiovanimento dell’episcopato, crescita del ruolo sociale della chiesa, richiesta di maggiore spazio nel campo dell’informazione e dell’educazione, oggi dominate dal governo, rafforzamento del movimento della gioventù cattolica». Queste, secondo il professor Lopez Oliva, sono le priorità del nuovo arcivescovo dell’Avana. Il «recupero della gioventù cubana» è uno degli obiettivi nel quale la chiesa si trova a competere col governo cubano.

Forse per questa ragione, sostiene il professore «i due quotidiani del Partito comunista Granma e Juventud Rebelde non hanno dato notizia della nomina del nuovo arcivescovo dell’Avana». Alcune parrocchie della capitale come pure nel resto dell’isola sono impegnate in attività sociali che comprendono anche corsi di informatica e di lingue straniere, come pure di aiuto ai giovani che vogliono lanciare una propria attività commerciale o economica. «I figli di Obama» vengono ironicamente chiamate le persone che frequentano questi corsi, come «Cuba emprende», un progetto varato all’Avana dal Centro culturale cattolico Varela e a Camaguey dall’arcivescovato per l’assistenza e la consulenza ai giovani imprenditori.

Nella sua recente visita all’Avana, infatti, il presidente Obama si era incontrato con un gruppo di piccoli imprenditori ascoltando le loro richieste e offrendo consigli e collaborazione. Il corso «Cuba emprende» comprende 80 ore di lezione di varie materie, sviluppo umano, marketing, gestione finanze e contabilità, vendita e servizio al cliente.