In rete e tra i giovani che, la sera del fine settimana, affollano la centrale Avenida G (de los presidentes) il tema più discusso – oltre come procurarsi gli ultimi serials- è la prossima apertura all’Avana di zone, strade, parchi- dove sarà possibile navigare con una connessione Wi Fi.

Il monopolio statale per le telecomunicazioni, Etecsa, ha infatti annunciato che dal primo luglio funzioneranno a Cuba 35 zone dove per gli abbonati al dominio Nauta (circa 800.000) sara possibile connettersi senza cavi e navigare al costo di 2 cuc (peso convertibile equiparato al dollaro) all’ora, ovvero a meno della metà del costo praticato nei centri Internet della medesima Etecsa.

Le «voci» informavano anche che in alcuni quartieri periferici della capitale, come Romerillo, la connessione sarebbe stata gratuita «per gli abbienti». Infine, grande interesse e speranza aveva suscitato l’informazione diffusa da un’agenzia di stampa che Etecsa avrebbe iniziato in tempi brevi a fornire collegamenti «a banda larga» (Adsl) anche agli attuali abbonati (oggi, soprattutto per i costi proibitivi, l’Adsl funziona per enti statali, società e diplomatici, circa l’1% della popolazione). Informazione, però, prontamente smentita dalla societa di telecomunicazioni cubana. In un paese dove il tasso di connessione supera di poco il 5% – la stragrande maggioranza dei cubani non hanno accesso a Internet da casa- il tema Internet è diventatorilevante , soprattutto dopo che il settore telecomunicazioni è stato individuato dagli Usa come un fattore strategico.

E infatti, è entrato in campo Google. Brett Perlmutter e Brehanna Zwart di Google Ideas e Google Access&Energy hanno fatto parte di un gruppo di esecutivi giunti all’Avana per sondare, con esponenti del governo, le future possibilità di investimenti statunitensi nell’isola. I due dirigenti del gigante americano avrebbero portato una serie di proposte per migliorare l’accesso dei cubani alla rete.

Secondo l’agenzia Afp, in sostanza, avrebbero proposto ai responsabili cubani di «saltare direttamente nella infrastruttura del mobile, senza passare per tutta la strada della connessione via cavo, come stanno già facendo alcuni paesi africani». Da parte sua, il governo cubano si è limitato a far sapere che esaminerà le proposte ricevute, senza specificare quali esse siano.

Ma sull’argomento è già iniziata una polemica che si annuncia rovente. Il bloguero Iroel Sánchez – considerato una sorta di portavoce del governo nella rete- ha espresso a chiare lettere la sua sfiducia nei confronti delle intenzioni del gigante nordamericano, le cui intenzioni sarebbero – a suo dire- di «mettere i cubani in una prigione digitale».

«La filantropia googleiana –scrive nel suo blog- è una ragione in più per spingerci ad accelerare il ritmo» della costruzione dell’infrastruttura cubana. Sánchez si riferisce ai piani del governo per sviluppare «l’informatizzazione della società» con misure «profilattiche» per evitare influenze capitalistiche.

«L’accesso dei cubani- continua il bloguero- sarà a una internet piena e non a una prigione digitale in cambio di metadati per vendere pubblicità, come quella che stanno costruendo le corporazioni statunitensi in Africa con il pretesto ingannatore che qualunque cosa è meglio di niente».

Nella polemica è intervenuto anche lo scrittore Abel Prieto, consigliere del presidente Raúl Castro il quale ha incitato a diffondere «un pensiero per decolonizzare» sulll’uso di Internet e delle nuove tecnologie della comunicazione e a promuovere alternative per contrastare quelle che ha definito «pratiche egemoniche».

Intervenendo in una conferenza internazionale sui nuovi scenari della comunicazione politica nell’ambito digitale, l’ex ministro della cultura ha chiesto «un impegno di tutti i governi fare in modo che, in un prossimo futuro, Internet sia una zona di pace e non un teatro di operazioni militari».

Riguardo a Cuba, lo scrittore sostiene che le nuove tecnologie dell’informazione devono aiutare a formare una società «più dinamica, efficente e partecipativa e giusta».

Ai giovani «alternativi» o meno però interessa soprattutto potersi collegare e navigare a prezzi accessibili. Le nuove proposte di Etecsa rappresentano senza dubbio un passo in avanti per questo importante settore della società.