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Nel volume Urbanistica resistente nella Firenze neoliberista (curato da Ilaria Agostini per Aion, pp. 160) è narrato il conflitto tecnico-scientifico e politico tra gli urbanisti della città toscana raccolti nel laboratorio politico «Per Un’altra Città» (Puc) e la gestione liberista pd delle politiche urbanistiche fiorentine; dapprima con il sindaco Leonardo Domenici, quindi con Renzi. «Negli anni della bolla edilizia e della mercificazione dei beni comuni – scrive la curatrice in presentazione – dell’accentramento del potere e dello svilimento degli organi rappresentativi, l’urbanistica neoliberista presenta il suo vero volto».

Nonostante sia proprio l’urbanistica il massimo fattore di crisi del governo municipale, il progetto «Grandi Opere fiorentine», che tra l’altro ne favorisce l’elezione a sindaco, Matteo Renzi prosegue l’asservimento del governo locale ai grandi interessi finanziari che hanno portato alle distorsioni sulle quali è intervenuta la magistratura.

Il volume racconta l’impegno di analisi, denuncia, proposta e mobilitazione degli urbanisti del Puc. «Questo lavoro quotidiano e impegnativo, che ha coinvolto tanti attivisti ed attiviste, ci ha portato ad approfondire molte scelte all’ordine del giorno della politica di Palazzo Vecchio – scrive Ornella De Zordo, coordinatrice del gruppo – il gruppo urbanistica Puc ha esercitato un ruolo fondamentale… perché proprio nel corso di quei dieci anni si sono giocate le partite più importanti per le trasformazioni del territorio fiorentino».

Nel suo contributo Paolo Berdini sottolinea «Il tema fondamentale della critica di Puc all’urbanistica fiorentina è quello di non avere nessuna idea sul futuro della città pubblica e di avere assecondato i voleri della grande proprietà immobiliare e degli operatori economici legati al turismo di massa. Renzi conferma questo ruolo … e aggrava le scelte del precedente piano». Tra l’altro «non solo viene confermata la gigantesca cementificazione di Castello, ma ad essa si aggiunge anche l’ampliamento dell’aeroporto di Peretola».

Nel volume è Maurizio De Zordo ad illustrare alcuni tra i maggiori scandali in cui è incappato il governo locale. «Il secondo mandato di Leonardo Domenici esordisce con la firma nel 2005 della convenzione per l’intervento nell’area di Castello … interessata da un faraonico e contestatissimo progetto di cementificazione, sarà poi sequestrato nel 2008 nel corso di un’indagine per corruzione … Risale al 2008 il sequestro del cantiere di Novoli, dove si stava costruendo il complesso del Multiplex, ancora una volta per pesanti irregolarità amministrative ed abusi edilizi, denunciati dal Puc. Nel 2009 è il momento della Quadra, società di progettazione fondata dal capogruppo Pd in consiglio comunale e dal presidente dell’Ordine degli Architetti … Nella vicenda Quadra, specchio della gestione urbanistica del periodo, emerge un vero e proprio sistema per cui progetti firmati dalla società avevano un iter assicurato negli uffici, aggirando le norme vigenti. … Un intreccio tra politici di peso, professionisti ed imprenditori che si erano impadroniti dell’attività edilizia cittadina». Maurizio De Zordo richiama anche l’avvio, con il sindaco Domenici e le successive accelerazioni di Renzi e Nardella, del «Piano dei beni alienabili», immobili di proprietà pubblica, anche monumentali e prestigiosi, da vendere ai privati senza vincoli di destinazione. Smarrendo così la storica capacità di Firenze – sottolineata da Daniele Vannetiello – di riusare il patrimonio culturale per la pubblica utilità.

Antonio Fiorentino illustra invece gli scandalosi tentativi di cementificazione dell’area di Castello e del Parco della Piana, con progetti di uffici direzionali, attrezzature commerciali, la «Cittadella Viola» con immancabile nuovo stadio, nuove residenze e servizi, fino al citato ampliamento dell’aeroporto e alla localizzazione dell’inceneritore: operazioni tra l’altro spesso mutuamente in conflitto. Un insieme di interventi che cancellano di fatto il «Parco della Piana», polmone verde strategico della città. Infine, Tiziano Cardosi,dei NO Tunnel Tav, si sofferma sui disastrosi impatti del progetto di attraversamento sotterraneo del centro previsto per l’Alta velocità.