Vietato criticare la gestione della sanità in Lombardia. Ne sa qualcosa il M5S che ieri, durante il dibattito alla Camera che ha seguito l’intervento del premier Giuseppe Conte sulla fase 2, ha scatenato la reazione della Lega criticando il modo in cui la regione Lombardia ha speso parte dei soldi destinati alla sanità. Per poco non si è arrivati alle mani, con i leghisti che hanno di fatto occupato la parte bassa dell’aula accalcandosi tra i banchi senza mascherine e, naturalmente, senza rispettare la distanze di sicurezza.

A provocare la reazione dei deputati del Carroccio sono state le parole del pentastellato Riccardo Ricciardi che rivolgendosi a Conte lo ha invitato a «fare come Gallera (l’assessore alla sanità della regione Lombardia, ndr) che in conferenza stampa si presentava puntuale e annunciava un ospedale per il quale hanno speso 21 milioni per 25 pazienti, ecco come sono stati spesi i sodi delle tasse e dei cittadini».

Punti su vivo, i leghisti hanno reagito come un sol uomo. Ovviamente urlando e minacciando. Uno dei più esagitati, l’onorevole Edoardo Rixi, dopo aver spintonato un po’ di deputati ha avvertito Ricciardi: «Ti aspetto fuori», mentre lo stesso deputato 5 Stelle e il leghista Giancarlo Giorgetti si scambiavano reciprocamente pesanti insulti.

La scena si è ripetuta al Senato dove a intervenire in difesa della Giunta Fontana è stato direttamente il leader della Lega Matteo Salvini invitando i grillini a «sciacquarsi la bocca prima di insultare la Lombardia». Non poteva mancare Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia se l’è presa direttamente con il premier accusandolo di aver orchestrato l’attacco con Ricciardi. Come reazione Conte prima ha mosso le mani giunte come a dire: «Che sta dicendo?», poi si è abbassato la mascherina negando il presunto complotto: «Io non istigo nessuno».