Entro la fine di agosto il sindaco di Predappio Roberto Canali (primo sindaco di destra del comune romagnolo, eletto a maggio scorso) incontrerà gli avvocati della famiglia Mussolini per «chiarire le richieste avanzate di recente» dai discendenti del Duce, che hanno chiesto al comune di intervenire «per assicurare la riapertura continuativa della cripta Mussolini, assicurandone la piena regolarità e l’immanenza nel tempo».

Oltre a essere un incentivo al turismo nostalgico, la questione è anche economica: i Mussolini vorrebbero che l’amministrazione si facesse carico dell’assunzione di personale per la custodia e la vigilanza della tomba del dittatore, ma il sindaco Canali non sembra molto incline ad assecondare questa ipotesi, e ha controproposto casomai di potenziare la sorveglianza dell’intero cimitero cittadino.

L’amministrazione di Predappio, intanto, ha deciso la futura destinazione della vecchia Casa del Fascio, che in passato appariva destinato a diventare una sorta di museo del fascismo, tra le veementi proteste dei partiti di sinistra, della Cgil e dell’Anpi. Adesso il nuovo progetto, così come deliberato dalla giunta pochi giorni fa, prevede l’istituzione di un «Centro di documentazione internazionale sulla storia del primo Novecento».