Può essere considerata una mossa preventiva, in anticipo sulla pubblicazione del rapporto del Consiglio dell’Onu per i Diritti Umani e delle eventuali azioni della Corte penale internazionale, la decisione presa dal governo Netanyahu di presentare due giorni fa oltre 200 pagine dettagliate per spiegare che la scorsa estate Israele si è mosso sempre all’interno del diritto internazionale durante l’offensiva “Margine Protettivo” contro Gaza.

Gli oltre 2.200 morti e migliaia di feriti palestinesi e le decine di migliaia di abitazioni distrutte e danneggiate, per Tel Aviv sono esclusiva responsabilità del movimento islamico Hamas.

Israele non ha alcuna, anche la più piccola, colpa per la morte di tanti civili palestinesi. Anzi si afferma nel rapporto che gran parte di quei civili erano in realtà miliziani armati.

Una descrizione dell’accaduto che contrasta fortemente con le testimonianze offerte da soldati e ufficiali israeliani all’ong “Breaking di Silence” che riferivano dell’intenzione, espressa in numerose occasioni, di colpire anche obiettivi civili.