Il vicepresidente Mike Pence ha scritto una lettera al Congresso per informare che, come non ha ceduto alle pressioni “per esercitare un potere al di là della mia autorità costituzionale per determinare il risultato delle elezioni, ora non mi arrenderò agli sforzi della Camera dei Rappresentanti per giocare giochi politici in un momento così serio nella vita della nostra nazione”.

In pratica no, su Donald Trump non si abbatterà la mannaia del 25° emendamento, bensì un secondo impeachement. La lettera di Pence è arrivata poche ore prima che la Camera votasse per chiedergli ufficialmente di dichiarare Trump inadatto all’ufficio e di prendere il controllo, sostituendolo.

I REPUBBLICANI PER L’IMPEACHMENT

Se Pence non crede che sollevare Trump dall’incarico per incapacità sia la scelta migliore, sempre più repubblicani, invece, pensano che sottoporre il tycoon a un secondo impeachment sia a questo punto l’unica alternativa possibile.

Al momento sono 4 i deputati Gop che hanno dichiarato di volersi unire ai democratici per mettere Trump sotto accusa. La prima è stata Liz Cheney, figlia del super falco Dick Cheney, vice presidente e anima nera di George W. Bush.

La deputata ha detto che “non c’è mai stato un tradimento più grande” da parte di un presidente nei confronti del suo ufficio e del suo giuramento alla costituzione di quello commesso da Trump.

Al Campidoglio nelle ultime 24 ore tira un’aria molto diversa, e ci si aspetta che una dozzina, se non una ventina di repubblicani, si uniranno ai colleghi democratici nella richiesta di aprire un secondo processo di impeachment

Il perché di questo cambio di rotta, completamente impensabile fino a una settimana fa, viene spiegato da molti con l’allarme causato da un evento della portata di quello della settimana scorsa e il timore di un’ondata di nuove minacce che potrebbero nuovamente mettere in pericolo le vite dei politici che si trovano a votare la risoluzione.

ANCHE McCONNELL FAVOREVOLE ALL’IMPEACHMENT

Tra le dichiarazioni più sorprendenti c’è quella dello speaker repubblicano al Senato, Mitch McConnell che stando a quanto scritto dal New York Times, e non smentito dal diretto interessato, ha detto di credere che il presidente Trump abbia commesso “reati che meritano un impeachement”, e di essete lieto che i democratici si stiano muovendo per mettere il presidente sotto accusa, ritenendo che così sarà più facile espellerlo dal partito.

Questa posizione da parte di un uomo che ha fatto della difesa dei valori del partito repubblicano la propria cifra distintiva, senza alcuna incrinatura o concessione a impulsi di altro tipo, è la più radicale, ed è stara riportata da tutte le testate Usa, inclusa la destrorsa Fox News.

L’ingresso dello studio del senatore McConnell, foto Ap

JAMIE RASKIN, IL DEPUTATO CHE GUIDERÀ IL NUOVO IMPEACHEMENT

Ricevuta la lettera di Pence, la presidente della Camera Nancy Pelosi ha nominato il deputato Jamie Raskin, ex professore di diritto costituzionale, a guidare il secondo impeachment di Donald Trump.

Raskin, democratico del Maryland, ha da poco perso il figlio di 25 anni, studente di legge e attivista per la giustizia sociale, che si è suicidato lo scorso 30 dicembre, dopo aver combattuto con la depressione.

Il giorno dopo aver seppellito suo figlio Raskin si è trovato nel mezzo di un tentativo di colpo di Stato, temendo per la propria sicurezza e per quella di sua figlia, che lo aveva accompagnato in Campidoglio per assistere allo spoglio elettorale.

Poche ore dopo Raskin era al lavoro per redigere l’articolo di impeachment che lunedì è stato presentato alla Camera. Ieri sera, Pelosi lo ha nominato per guidare l’accusa di Trump nel nuovo processo al Senato.