Nonostante gli scontri dei giorni scorsi, sembra rasserenato il rapporto tra il governo e il commissario alla «spending review», Carlo Cottarelli (nella foto). Anzi ieri il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, ha voluto sottolineare, nel corso di un’informativa urgente in Aula alla Camera, che la «revisione della spesa è e resta al centro della strategia del governo». Padoan ha poi precisato che per la spending review sono possibili «ulteriori margini di miglioramento» e che «il governo sta lavorando in questa direzione».

Ma ruolo di Cottarelli a parte (il suo incarico finisce in ottobre, e non è ancora chiaro se sarà rinnovato o meno), ieri il Commissario ha esposto il suo piano di «razionalizzazione delle partecipate locali» davanti alla Commissione per l’attuazione del federalismo fiscale: punta a ridurre le partecipate «da 8 mila a 1000 in tre anni», misura che dovrebbe rendere un risparmio di «2-3 miliardi di euro annui». Cottarelli ha assicurato che «non saranno spente le luci nelle strade».

Per le partecipate locali sarà definito un elenco di attività «tipiche» e «se le una partecipata vuole fare altro sarà necessaria una validazione esterna», con l’obiettivo di «circoscrivere l’attività del pubblico rispetto al privato». «Fisiologica» viene definita infine la partecipazione in cinque servizi: «Elettricità, acqua, gas, Tpl, rifiuti», ma «in una economia di mercato ci sono cose che il pubblico non dovrebbe fare», come produrre «formaggi».