Atlante del gesto. Anche senza sapere nulla di ciò che sta intorno a queste due parole associate, a leggerle, l’immaginazione spazia tra la singolarità di un unico atto del corpo e la molteplicità di segni che una raccolta di mappe contiene. Bel titolo per il progetto concepito per la Fondazione Prada di Milano da Virgilio Sieni, coreografo e direttore del Settore Danza della Biennale di Venezia e di Cango a Firenze, centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza.
Prima attività dedicata dalla Fondazione Prada alle arti performative, Atlante del gesto è un ciclo di azioni coreografiche, frutto di un percorso che Sieni ha iniziato in luglio nella Fondazione di viale Isarco con 74 persone tra danzatori professionisti e non, e che da venerdì scorso fino al 3 ottobre è aperto su prenotazione alla visione. Accompagnato dal vivo dai musicisti Roberto Cecchetto e Michele Rabbia, Atlante del gesto coinvolge, oltre ai danzatori della Compagnia di Sieni, giovani, adulti, anziani, bambini, coppie di genitori e figli. Il pubblico cammina negli spazi del Podium, del Cinema, della Biblioteca di viale Isarco, intrecciando i propri passi con quelli dei partecipanti al progetto.

La danza abita in primis il luminoso spazio espositivo in cui è stata accolta nei mesi scorsi la mostra di reperti archeologici dell’arte statuaria greca, Serial Classic, curata da Salvatore Settis e Anna Anguissola. Le statue non ci sono più, al posto c’è il gesto imprendibile della danza. Settis in Futuro del «classico»: «Molte apparizioni o riapparizioni del ’classico’ hanno preso e prendono la forma non tanto della riscoperta, quanto della rinascita e del ’ritorno’, quasi si trattasse di un fantasma dotato di propria volontà e personalità, capace di tornare allo scoperto quando meglio creda». Sieni ha lavorato sul tema della copia, che è anima della mostra di Settis, come «fonte di trasmissione dei saperi e strumento di costruzione dell’umano attraverso il gesto». E così il corpo dei 74 dilata nel movimento della danza il gesto statico della statua, ormai non più collocata sulle piattaforme di travertino, dando visibilità nuova, in moto, all’assente: vivi «fantasmi» che tornano allo scoperto trasformandosi nel presente.

Sieni declina il suo Atlante in cinque partiture di movimento: Origine con le coppie di genitori e figli, Annuncio con corpi ‘angelici’, testimoni del cambiamento che il gesto della danza compie, Gravità in cui i corpi osano abbandonarsi alla terra, Rituale con le dinamiche tra soli e gruppo della compagnia di Sieni, Nudità sulla bellezza di gesti quotidiani. Un percorso che modula stralci e memorie di pezzi firmati da Sieni con la sua compagnia, che trovano una nuova forma coreografica dalla relazione con lo spazio. Sieni nella monografia curata da Vito De Bernardi per l’Epos di Palermo: «Qual è il sogno? Forse quello di vedere in un attimo raccolta in un grande affresco tutta la cosmologia di gesti che riescono a mettere in comunicazione diverse identità, non diverse culture, ma diverse persone, diverse esperienze».

I luoghi della Fondazione, progettati dall’architetto Rem Koolhaas, prendono così nuova vita dall’incontro con un corpus che si duplica negli specchi, sale e scende tra le piattaforme di travertino, porta lo sguardo tra esterno e interno abitando lo scivolo scuro realizzato per Sieni, che collega il Podium con il Cinema. Un corpus in cui scoprire anche quanto la pratica dei linguaggi contemporanei possa essere rivelatoria nei più giovani: uno per tutti Giulio Zago, che danzando con la madre tra le coppie genitori e figli, incanta per il rapporto magnetico che sviluppa con gli spazi della Fondazione, per la relazione naturale e feconda con la gravità, per la sensibilità con cui vive il tempo che scorre. Lo avevamo già visto a Venezia: un talento in erba da coltivare.
Gli spettatori possono seguire le fasi di ricerca di Atlante del gesto dalle 11 alle 13 e e dalle 17 alle 20, tutti i giorni, i cicli coreografici i venerdì e i sabato alle 21, il programma di proiezioni Videodanze 1960 › 1980, con materiali in buona parte provenienti dall’archivio Cro.me di Milano, tutti i giorni dalle 14 alle 16. In svolgimento anche pratiche di formazione per giovani danzatori dai 10 ai 13 anni e per tutti (info Fondazione Prada: 0256662613).