Il 2020 ci ha regalato uno scenario di costante instabilità. Tutte le attese per questo anno e il corso di ogni singolo evento è stato stravolto dall’irruzione della pandemia da Coronavirus. Questa condizione ha esasperato ulteriormente una condizione di precarietà strutturale nelle quali sono già immerse le giovani generazioni. Il 2020 è un anno che ha messo a dura prova la tenuta sociale, economica e democratica degli Stati europei,
rivoluzionando le priorità in cima all’agenda politica, aprendo faglie e mostrando contraddizioni che spazzano via la narrazione neoliberista costruita negli ultimi trent’anni. I giovani sono stati a lungo vittima di un discorso pubblico e di scelte politiche mirate che hanno colpito ogni prospettiva futura, dall’istruzione al lavoro, dalla socialità alla salute, dalla vita privata alla realizzazione individuale.

Una generazione intera, quella nata alla fine del Novecento, in cerca di un’identità smarrita e di una dimensione collettiva non visibile e atomizzata. Unire ciò che il neoliberismo ha diviso è la nostra parola d’ordine e crediamo che questo processo di ricomposizione debba essere affrontato attraverso il confronto sistematico con le organizzazioni giovanili della Sinistra Europea, i movimenti e le associazioni ecologiste, progressiste e anticapitaliste del nostro continente.

L’infanzia, l’adolescenza, tempi, ritmi, speranze e futuro della gioventù sono state ipotecate in questo 2020 in uno stato d’eccezione permanente. Le paure e le angosce sul futuro, già espresse negli anni scorsi dalla crescita impetuosa di movimenti come Fridays For Future, come la nuova ondata femminista e attraverso le proteste di massa contro il neoliberismo, testimoniano l’acutizzarsi delle contraddizioni politiche, sociali ed economiche. Cresciuti sotto il mito dell’autorealizzazione, della spoliticizzazione e dell’assenza di alternative a politiche lacrime e sangue, la pandemia ha improvvisamente obbligato i governi e la Commissione Europea ad invertire la rotta, a decostruire decenni di politiche di austerità che hanno minacciato e compromesso il nostro futuro.

Il nostro futuro è arrivato ed è il mondo di domani che si schiuderà nel 2021 qualora la pandemia da Covid- 19 sarà debellata. Il futuro non è lontano ma diventa il nuovo mondo che dovremo immaginare e costruire
assieme, il nuovo mondo su cui approdare già armati degli strumenti utili a continuare la lotta. Pensiamo dunque che sia necessario Costruire il presente discutendo dei grandi cambiamenti in atto che coinvolgono
la gioventù e offrendo una risposta all’esigenza evidente di mettere in comunicazione tra loro movimenti, associazioni, reti e organizzazioni giovanili. Vogliamo farlo parlando di lavoro, di ambiente, di istruzione, di
diritto alla salute e di economia ma anche di pace e solidarietà internazionale.

Immaginare il futuro per costruire il presente!

 

Programma
Sabato 19 dicembre 2020
Ore 15:00 – Avvio dei lavori
 Introduzione dei lavori da parte di Andrea Ferroni (portavoce nazionale GC);
 Momento celebrativo dei 25 anni dei Giovani Comunisti;
 Saluti di Maurizio Acerbo (segretario nazionale PRC-SE), Paolo Ferrero (vice-presidente SE), Aritz Rodriguez Galan (presidente Federazione Mondiale Gioventù Democratica);
 Presentazione dei workshop da parte dei responsabili dell’esecutivo nazionale dei GC.

Ore 16:00 Primo workshop: Giovani europei nella lotta al cambiamento climatico
Ore 18:00 Secondo workshop: Giovani e lavoro, nuove forme di sfruttamento nel XXI secolo

Domenica 20 dicembre 2020
Ore 10:30 Terzo workshop: Unire le lotte e ripensare l’economia nel mondo che verrà
Ore 12.30 Quarto workshop: diritto alla salute, fuori dalla logica dei profitti
Ore 15:00 Sessione plenaria conclusiva
 Discussione introduttiva: La solidarietà internazionale non va in quarantena, intervengono: Aritz Rodriguez Galan (presidente WFDY), Paolo Ferrero (vice presidente SE), Camila Vallejo (deputata
PC Cile), membro di Mlodzi Razem (Polonia), Suniel Sosa (UJC Cuba); Segretario amministrativo Caritas Internationalis;
 Dibattito;
 Presentazione del documento conclusivo;
 Saluti.