Vegea non è solo un nuovo tessuto, è la spinta per ripensare la filiera dell’agroindustria. Gianpiero Tessitore tiene molto a sottolineare l’evoluzione che ha subito l’azienda dalla sua nascita. Tanto che proprio nei giorni della nostra chiacchierata il sito internet di Vegea è stato completamente ristrutturato. Prima l’idea predominante era quelle legata al tessuto tecnico realizzato dalla vinaccia, e rivolto al mondo della moda, adesso l’accento è posto su ricerca e sviluppo, sulle tecnologie e sulla gestione degli scarti agroindustriali.

Andiamo alle origini della vostra azienda, come è nata l’idea?

Il Progetto è nato nel 2014, con l’obiettivo di sviluppare nuovi materiali derivanti dalla valorizzazione di biomasse dell’agroindustria. Abbiamo iniziato a collaborare con università e centri di ricerca per capire quale potesse essere il modo migliore per sviluppare la nostra idea. Abbiamo quindi messo insieme un gruppo di ricerca dedicato, che ha innanzitutto identificato la vinaccia come la biomassa ideale per le caratteristiche della sua composizione. Il team ha poi sviluppato e brevettato la tecnologia per la trasformazione della biomassa in biopolimeri (macromolecole di tessuti organici, come la cellulosa, ndr), da utilizzare per la realizzazione di tessuti adatti a diversi settori: moda, arredo, automotive e trasporti. A differenza di altre fibre cellulosiche, dagli scarti di lavorazione dell’uva si ottengono anche oli, contenuti naturalmente nei semi, che si sono rivelati molto utili nel processo produttivo che ha portato alla creazione del nostro biomateriale.

Qual è il settore che più ha apprezzato la vostra innovazione?

La moda è certamente quello che si è mostrato più recettivo. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti ai temi di sostenibilità e i maggiori brand del mondo stanno iniziando ad investire in misura sempre maggiore in materiali ecosostenibili.

Perché scegliere il settore vitivinicolo?

Il mio socio Francesco Merlino ha lavorato come chimico industriale nelle distillerie e conosce molto bene la vinaccia e le sue caratteristiche come biomassa. Inoltre abbiamo trovato in Italia una filiera pronta, perché esistono già distillerie che raccolgono gli scarti di lavorazione. Anche le aziende vitivinicole hanno visto nella nostra proposta la possibilità di diversificare le loro attività e valorizzare i loro avanzi di produzione. Il settore, inoltre, è sempre più sensibile ai temi della sostenibilità e punta a ridurre gli scarti.

Perché puntate ad ottimizzare le filiere agroindustriali?

Oggi le industrie agroalimentari sono sempre più attente a ridurre gli scarti di produzione ed i costi di smaltimento dei rifiuti creati. Questa è proprio la base del nostro processo produttivo. Il modello di economia circolare adottato rappresenta una risposta alle problematiche connesse al sistema economico lineare, che diventa sempre più insostenibile, inefficiente e costoso, in quanto legato allo sfruttamento di risorse non rinnovabili.

Tra i vostri obiettivi c’è lo sviluppo di filiere integrate. Cosa significa per voi?

Per sviluppo di filiere integrate si intende il monitoraggio dell’intera filiera da parte di Vegea per garantire il controllo totale del ciclo di vita dei prodotti: dalla raccolta nell’azienda agricola, alle analisi di laboratorio, fino alla lavorazione nel sito produttivo. Stiamo definendo le collaborazioni con tutti gli attori della filiera, in cui ognuno si occuperà di fasi diverse di lavorazione, in funzione delle proprie specifiche competenze. Le attività di ricerca si svolgono principalmente tra Milano e Rovereto. Quando lavoriamo partiamo dalle esigenze specifiche del cliente, e offriamo alle aziende servizi su misura, per recuperare e valorizzare i loro scarti agroindustriali. Dopo aver analizzato i dati relativi al ciclo produttivo che ha generato la biomassa che si vuole riutilizzare, realizziamo un progetto in grado di valorizzarla, in modo sostenibile. Questo lavoro avviene attraverso processi chimici e grazie all’uso delle biotecnologie.

Quali saranno i prossimi passi?

Industrializzare il processo produttivo del progetto Vegeatextile con i nostri partner industriali ed ampliare le competenze aziendali. Vogliamo allargare il nostro team di ricerca con nuovi chimici e biotecnologi. A oggi, infatti, la produzione di tessuto Vegea è ancora in una fase pilota. Affianchiamo l’impresa tessile con i nostri laboratori e le nostre conoscenze per fare in modo che possano realizzare il prodotto finale.