Manifestazioni e presidi già ieri sera in molte città europee, Roma inclusa, in solidarietà con i leader del partito curdo Hdp in Turchia, gli arresti e la repressione «del dittatore Erdogan».

A Roma il presidio convocato alle sei del pomeriggio in piazza Indipendenza si è poi trasformato in un piccolo corteo che ha sfilato, con gigantografie di Ocalan e bandiere del Pkk e del Rojava, fino alla vicina ambasciata turca in via Palestro, dove attivisti curdi e italiani hanno inscenato un sit-in.

A Berlino – dove vive la comunità curda più numerosa della Germania e dove vive ora in esilio, per scampare alle retate di Erdogan, anche Can Dundar, l’ex direttore del quotidiano liberal Cumhuriyet – la manifestazione più grossa, con migliaia di persone che hanno anche ballato in cerchio vicino alla stazione mentre Ali Etran Toprak, leader della comunità berlinese, ha chiesto alla Ue di bloccare la cooperazione con il governo di Ankara sui rifugiati.
Qualche tafferuglio con la polizia, a Francoforte, dove il presidio davanti al consolato turco non era autorizzato.

Tutto tranquillo invece a Cambridge, dove è stato organizzato un flash mob davanti al King’s College con lettura di testi e poesie curde.