Presentati ieri a Roma i cartelloni delle tre manifestazioni della Biennale di Venezia «dal vivo». Ovvero danza, teatro e musica, il cui svolgimento scorrerà in alternanza alla grande esposizione delle arti visive e alla mostra del cinema. Per le prime due manifestazioni, si sono presentati i due direttori di recente nomina, la coreografa canadese Marie Chouinard per la danza e il regista Antonio Latella per il teatro, entrambi con un mandato di quattro anni, mentre per la musica Ivan Fedele prosegue e sviluppa quest’anno il percorso già intrapreso negli anni precedenti. Certo, nello sfascio e tra le difficoltà correnti per le istituzioni culturali italiane, la Biennale mantiene ruoli e funzione che le sono propri, proponendo anche quest’anno occasioni di conoscenza e sperimentazione che anche al solo annuncio si fanno notare e suscitano comunque curiosità.

Il presidente Paolo Baratta, saldamente al timone dell’ente veneziano, ha ottenuto dai suoi direttori intenti comuni, e soprattutto una maggior valorizzazione della Biennale College, ovvero quel laboratorio riservato ai giovani, che seguirà in parallelo la rassegna maggiore, e che vedrà come maestri gli artisti autori degli spettacoli. Una serie di selezioni successive, permetterà a uno dei giovani partecipanti di poter produrre l’anno prossimo una sua creazione. Marie Chouinard (la danza inaugura anche quest’anno il cartellone dal vivo, il 23 giugno) è abbastanza nota anche nel nostro paese; dal suo Canada francofono ha intessuto rapporti con le coreografie di ogni latitudine.

Ed è già bellissima l’accoppiata d’apertura: Lucinda Child ritirerà il Leone d’oro alla carriera (quasi 50 anni dopo l’epifania nel ’76, proprio alla Biennale, con Einstein on the beach di Bob Wilson e Philip Glass), e nei giorni immediatamente successivi toccherà ad Alessandro Sciarroni, una delle teste più «lucide» della danza italiana, presentare i propri lavori. Fino al 1° luglio un calendario fittissimo di nomi di peso, da Robyn Orlin a Lisbeth Gruwe. Poi toccherà al teatro, con l’ormai inevitabile collocazione agostana, dal 25 luglio al 12 del solleone, quando il clima veneziano non dà il meglio.

Antonio Latella sceglie una strada piuttosto personale, all’incrocio tra rassegna conoscitiva, focus che il pubblico dovrà verificare su artisti (anzi soprattutto artiste, per lo più sconosciute in Italia ma di cui si avrà modo di vedere in sequenza diversi titoli), e il gusto personale del direttore, che ha tenuto a rivendicare e motivare la propria originalità. Che lascia solo qualche dubbio, nel dichiarare programmatica la presenza quasi esclusivamente femminile: chi ha visto negli anni il lavoro registico di Latella, ha avuto modo di notare un atteggiamento non propriamente schierato a favore delle donne. Sarà una buona occasione per ricredersi. Curiosità suscitano anche i Leoni d’oro e d’argento per il teatro, che andranno a due artiste misconosciute in Italia, rispettivamente la scenografa tedesca Katrin Brack (finora era sempre stato premiato un autore a tutto campo di spettacoli), e la regista polacca Maja Kleczewska. Tra le autrici italiane, una molto promettente,l’umbra Livia Ferracchiati già apprezzata da chi ha avuto modo di vedere la sua impertinente indagine teatrale sul nostro paese, e un’altra già nota e riconosciuta come Maria Grazia Cipriani del Teatro del Carretto, cui da anni dà vita nei paesaggi viventi creati da Graziano Gregori. Per il resto si potrà fare conoscenza con molte nuove creatrici di tutta Europa. Ivan Fedele per il settore musica sceglie un tema, o almeno una prospettiva, di un fascino che è stato sempre forte alla Biennale, Est!

Che significherà avere a Venezia artisti e atmosfere del più agguerrito oriente della scena musicale mondiale, come il mitico Tan Dun, poliedrico cino-newyorkese, che ritirerà il Leone d’oro alla carriera, e dirigerà egli stesso le sue composizioni. Ma i due binari sicuri su cui la direzione di Fedele si è instradata in questi anni rimangono la contemporaneità, come senso e metodologia della composizione musicale, e l’opera teatrale in musica, di cui ci saranno pregevoli e promettenti esemplari in programma. Dal 29 settembre all’8 ottobre, a conclusione di questo denso anno biennalesco.