Il vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo, Luigi Di Maio respinge la «link tax»: «Ci opporremmo con tutte le nostre forze e non la recepiremo perchè metterà il bavaglio alla rete. La riforma del copyright è un grave pericolo perché prevede un diritto per gli editori, i grandi editori di giornali, di autorizzare o bloccare l’uso digitale delle loro pubblicazioni introducendo una nuova remunerazione per l’editore, la cosiddetta link tax». Il secondo articolo «è perfino più pericoloso perché impone alle società che danno accesso a grandi quantità di dati di adottare misure per controllare ex ante tutti i contenuti caricati dagli utenti. il presidente della Fieg Maurizio Costa invita al dialogo: «È prematuro commentare un percorso che è appena iniziato. «Mi auguro che l’Italia non segua questo percorso, sarebbe un danno enorme per occupazione e le aziende» sostiene il presidente dell’Europarlamento Antonio Tajani. «Stupito» si è detto Ricardo Franco Levi (Aie) Confindustria Cultura Italia e Siae hanno chiesto un incontro urgente a Di Maio.

Intervenendo alla Camera ad un convegno per l’Internet Day Di Maio ha fatto due annunci. Il primo: garantire alemo 30 minuti di connessione a Internet a chi non può permetterselo. L’accesso a Internet è un diritto primario di ogni singolo cittadino”. Il secondo: “Il governo è al lavoro per arrivare ad un referendum propositivo senza quorum, attraverso la Rete. Una cosa che deve diventare la normalità”.

Di Maio ha aggiunto che “proseguirà il percorso di potenziamento delle infrastrutture di rete proseguendo l’investimento nel piano banda ultra larga e 5G”. “Intendiamo anche completare la riforma del roaming a livello europeo che rimane una riforma monca”, ha aggiunto ricordando che i “costi che ancora permangono sia pure limitatamente devono essere completamente eliminati per dare ulteriore slancio alle imprese che esportano e alla mobilità dei cittadini”. Di Maio sostiene che il Governo investirà “ancora maggiormente per avere una banda -che copra l’Italia da Nord e Sud, intervenendo soprattutto sulle aree più disagiate, perché è un moltiplicatore per l’economia e rappresenta la democrazia”.