Il memorandum dei repubblicani che secondo Trump dimostrerebbe una persecuzione verso di lui e distruggerebbe la validità di un’ipotesi di interferenze russe nelle elezioni Usa del 2016, era già stato definito «inaccurato» dall’Fbi, che aveva chiesto a Trump, invano, di non renderlo pubblico. Ora sono i democratici che a loro volta attaccano, con un contro-memo che ora chiedono alla Camera di rendere pubblico. Una fonte della Cnn, con conoscenza diretta dei fatti, ha dichiarato che i democratici hanno in programma di offrire una mozione in occasione di una riunione già in calendario. Se approvata, la mozione verrà inviata a Trump, al quale resteranno cinque giorni per contestarne il rilascio.

Visto che il Gop ha già bloccato il tentativo democratico di divulgare il contro memorandum contemporaneamente a quello repubblicano, il leader della minoranza democratica al Senato, Chuck Schumer ha invitato formalmente Trump a sostenerne la divulgazione per «una questione di equità fondamentale». Se Trump dovesse rifiutarsi di farlo, non farebbe altro che «confermare i peggiori timori del popolo americano» della volontà della Casa Bianca di «minare le indagini del consigliere speciale Robert Mueller», ha detto Schumer.

Mueller sta conducendo un’indagine super partes sul Russiagate che porta il cerchio a stringersi sempre più intorno a Trump. Screditando la motivazione dell’inchiesta, Trump potrebbe prepararsi il terreno per farla terminare.

I contenuti del memo dei democratici, secondo le solite fughe di notizie, rivelano che per l’Fbi a finanziare la ricerca su Trump svolta dall’ex agente britannico Steele, non furono il partito democratico e lo staff elettorale di Clinton, come sostiene il memo del Gop, ma che questi comunicarono alla corte che le informazioni che avevano ricevuto da Steele erano politicamente motivate.

Tutto ciò, dice la nota, aveva però dato al giudice informazioni sufficienti per prendere una decisione riguardo la sua utilità.
Si dice anche che il memo sostenga che i repubblicani abbiano distorto la testimonianza del capo dell’Fbi McCabe, e tralasciato altre prove per sminuire la validità dei sospetti del Bureau sul caso Russiagate. Nel loro memo accusano Fbi e Dipartimento di Giustizia di abuso di potere e pregiudizi contro il presidente, affermando che il Bureau ha usato un’indagine privata finanziata dai democratici al fine di ottenere l’approvazione di un tribunale per poter spiare Carter Page, ex consigliere della campagna elettorale di Trump, sospettato di essere un agente russo.

La mossa dell’opposizione democratica di divulgare un contro-memo porterebbe nuovamente le due parti in condizione di parità.