Mentre Oxfam dispiegava i sette pupazzi giganti dei leader dei paesi del G7, Justin Trudeau in strada mandava 10mila poliziotti. Quebec City era blindata ieri, all’avvio dei lavori a Charlevoix. I manifestanti sono scesi comunque in strada, pacificamente, nonostante la provocazione: la polizia ha dichiarato subito illegale il sit-in nella capitale della provincia del Quebec, dove alle 7.30 del mattino erano già un centinaio i manifestanti di «Reseau de Resistance Anti-G7».

La rete di resistenza contro il G7 fin dall’inizio conosceva le enormi restrizioni: «Questa azione può essere solo simbolica», ha scritto la rete in un comunicato. Sono stati dispersi, la strada riaperta. Giovedì avevano marciato per la città cantando e suonando, con gli elicotteri della polizia ad «accompagnare» la marcia.

Alla fine tre persone sono state arrestate: una accusata di possesso di armi, un’altra di possesso di materiale incendiario e la terza di minacce via web. Diciassette anni fa, nel 2001, furono 50mila le persone scese in piazza a Quebec City in occasione del Summit delle Americhe, parte delle manifestazioni No Global dell’epoca.