Vertice oggi di Cgil Cisl e Uil per cercare un’intesa unitaria sulla proposta di riforma del modello contrattuale da presentare a Confindustria. L’appuntamento è per le 10 presso la «saletta unitaria» fatta allestire da Carmelo Barbagallo qualche mese fa. Le posizioni restano per ora abbastanza distinte per parlare di fumata bianca anche se Barbagallo accelera e parla di «condizioni per gettare le basi per una proposta unitaria di riforma».

Il quadro generale in effetti è un po’ cambiato rispetto ad alcuni mesi fa: i chimici hanno già siglato un rinnovo, i metalmeccanici e gli alimentaristi hanno tavoli avviati. Ma restano alcune distanze. Se la Cgil difende il contratto nazionale che dovrà essere la sede degli incrementi salariali con cui tutelare il potere d’acquisto dei lavoratori, la Cisl parla invece di una salario minimo di garanzia valido per tutti affidando invece gli incrementi retributivi alla contrattazione aziendale legata ai risultati di impresa mentre la Uil lega gli incrementi salariali non più all’inflazione ma alla crescita del Pil e prevede un secondo livello per la produttività.

Intanto dall’Istat si è saputo che il 38% dei lavoratori (5 milioni) è ancora in attesa di contratto; l’attesa media è di quasi 5 anni.